“Il nuovo aumento – spiega Enzo Cattaneo, direttore dell’associazione provinciale dei contoterzisti agrari – è la conseguenza di una norma contenuta nel decreto legislativo n. 146 del 1997 che stabilisce, a certe condizioni, un automatismo di incremento annuale del contributo al fondo pensioni pari allo 0,70% annuo. Benché non vi sia stata una deliberata volontà di inasprimento previdenziale da parte di questo governo, nessuno ha fatto niente per evitare l’applicazione di un meccanismo che infierisce sulle aziende”.
Per l’associazione agricola e agromeccanica l’ulteriore crescita dei contributi colpisce soprattutto l’agricoltura professionale lombarda, la quale fa ricorso in modo significativo a manodopera esterna rispetto a quella familiare per conseguire obiettivi di maggiore efficienza, oltre che di sostenibilità ambientale.
“L'incertezza al ministero delle Politiche agricole dopo le dimissioni del ministro De Girolamo non aiuta il settore – commenta Bolis -. Auspichiamo pertanto che a breve il governo possa rivedere la questione previdenziale tenendo conto delle oggettive difficoltà sperimentate dalle nostre imprese. Altrimenti si finirà per indurre una riduzione dei posti di lavoro anche nel settore agricolo”.
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