E' tempo di previsioni per le prossime semine primaverili. Abia-Confai ha diffuso le proprie stime su ciò che gli agricoltori della provincia bergamasca potrebbero decidere di seminare a partire dal prossimo mese. "In bergamasca l'ammontare complessivo della superficie a seminativo ora è pari a oltre 36mila ettari, circa 2mila ettari in meno rispetto a dieci anni fa - dichiara Leonardo Bolis, presidente bergamasco e nazionale dei contoterzisti agrari –. I dati del recente censimento agricolo dimostrano quindi un'avvenuta diminuzione di circa 200 ettari all'anno, principalmente nelle aree di pianura, dove si concentrano le colture a seminativo".
Per Abia anche quest'anno a farla da padrone sarà il mais, che nel 2011 nella provincia aveva raggiunto quota di 24mila ettari seminati. "E' una soglia che potrebbe essere raggiunta anche nel 2012 – fa notare Bolis - anche se, per effetto della neve, le semine slitteranno dai primi di marzo alla seconda metà del prossimo mese". Sulle decisioni di semina potrebbero incidere anche le variabili dei prezzi e del fabbisogno idrico. "Cosa finirà nei campi lo decideranno anche i prezzi che il mercato corrisponde agli agricoltori – ricorda Bolis -. Si stanno verificando aumenti sui listini, tanto che i contratti fino a giugno 2011 indicavano una quotazione del mais sui 190 euro la tonnellata, mentre a oggi si parla di cifre intorno ai 210 euro".
Non si capisce il perché di questo trend crescente - commenta Abia - dal momento che i magazzini sono pieni e non c'è una grande domanda. "Eppure i prezzi salgono – afferma Bolis –, forse trainati anche dalle recenti difficoltà nella logistica dei trasporti. Si vedrà inoltre quale destino toccherà quest'anno alla soia, ora che il prodotto dai 385 euro la tonnellata sta per superare quota 400 euro".
Un capitolo a parte riguarda il fabbisogno idrico. "Irrigare comporta un considerevole dispendio di gasolio, che di questi tempi non è certo economico – spiega Enzo Cattaneo, direttore di Abia –. Il mais richiede molta acqua, mentre la soia no. Quest'ultima potrebbe quindi recuperare un po' di terreno, senza comunque intaccare il netto predominio del mais nella provincia". Per l'associazione dei contoterzisti agrari avremo anche una campagna di semine più eco-sostenibile che in passato, in particolare grazie alla crisi. "L'utilizzo dei concimi è in drastico calo – rileva Cattaneo -, per una più diffusa sensibilità per l'ambiente, ma soprattutto per il contenimento del costo dei fattori di produzione. La parola d'ordine è: risparmiare". Da questo punto di vista il ruolo delle imprese agromeccaniche sarà cruciale. "I contoterzisti professionali – conclude Cattaneo - hanno le attrezzature idonee per svolgere in una sola operazione la semina e la concimazione localizzata vicino alla pianta. Quest'anno c'è una richiesta sistematica di queste tecnologie proprio per limitare i costi. Infatti, con un taglio del 50 per cento delle unità fertilizzanti di fosforo e potassio, il risparmio si aggira intorno ai 150 euro per ettaro".
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Fonte: Abia