Per i trattori a carreggiata stretta, Tcs, l'applicazione delle nuove norme sulle emissioni dei motori avrà tempi più lunghi rispetto a quelli fissati per i trattori ordinari. Da un comunicato di Unacoma si appprende che la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, riunitasi a Bruxelles mercoledì 13 scorso, ha approvato il testo presentato dal relatore Salvatore Tatarella che sposta al 2015 l'avvio del processo di adeguamento dei trattori stretti alla fase tre B, e al 2017 il termine per il successivo step della fase quattro. Fase quest'ultima che verrà peraltro sottoposta ad una verifica di fattibilità tecnica entro la fine del 2014.

Il documento – che verrà portato all'approvazione del Consiglio europeo entro il mese di settembre e votato definitivamente dal Parlamento europeo entro il mese di ottobre - tiene conto delle particolari difficoltà tecniche che esistono per questa categoria di macchine, e che impediscono l'adozione immediata dei nuovi dispositivi.

Le dimensioni contenute delle trattrici a carreggiata stretta, specificamente destinate ai vigneti e ai frutteti dove le lavorazioni si svolgono in spazi molto ristretti, non permettono infatti di alloggiare motori nuovi che includono sistemi per la riduzione delle emissioni. All'industria dei motori – spiegano i tecnici di Unacoma, che hanno lavorato intensamente nelle sedi comunitarie per ottenere questo risultato – occorre il tempo necessario per sviluppare tecnologie di nuova generazione che si concilino con i limiti dimensionali delle trattrici.

"L'impatto di questa proroga – commenta il presidente di Unacoma Massimo Goldoni – è notevole, se consideriamo che dei circa 160 mila trattori venduti ogni anno in Europa oltre 25 mila appartengono alla categoria degli 'stretti'. Se verrà approvato dal Parlamento in via definitiva – conclude Goldoni – il provvedimento consentirà all'industria di programmare l'adeguamento dei motori e disporre del tempo necessario per lo sviluppo di sistemi appositamente progettati".

La nuova regolamentazione introduce dunque criteri di razionalità nell'applicazione della normativa sulle emissioni e rappresenta un successo italiano dal punto di vista politico e della rappresentanza delle istanze del settore.