Con circolare n.126 del 16 dicembre 2009, la Direzione centrale dell'Inps, nel commentare le disposizioni dettate dall'articolo 2135 del Codice Civile sull'impresa agricola e per fornire chiarimenti e precisazioni finalizzate ad uniformare i comportamenti delle varie sedi, ha affermato che gli operai dipendenti delle imprese di meccanizzazione agricola sono da inquadrare nel settore agricolo.

In applicazione delle disposizioni contenute nella circolare, le sedi provinciali Inps, sollecitate dalle associazioni territoriali aderenti a Confai e su domanda degli imprenditori agromeccanici, stanno variando l'inquadramento dei dipendenti passandoli dal settore terziario/artigianato a quello agricolo.

"Ritengo – afferma il presidente di Confai, Leonardo Bolische, finalmente, l'Inps abbia correttamente classificato l'attività svolta dalle nostre imprese e che tale comportamento rappresenti un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento dell'imprenditore agromeccanico nel contesto agricolo".

Sull'argomento interviene anche Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai: "La recente interpretazione autentica dell'Inps conferma che la corretta collocazione del comparto agromeccanico non è nel settore artigianale ma in quello agricolo. Mi auguro che Governo e Parlamento si regolino di conseguenza, togliendo dall'anonimato la figura dell'agromeccanico professionale, collocandola nell'agricoltura".

"E' stato così raggiunto - sottolinea Bolis - un altro traguardo importante ed utile per il completamento del quadro normativo che da tempo stiamo portando avanti".

Sul piano meramente amministrativo, come evidenzia Cappellini, "la collocazione dei dipendenti delle imprese agromeccaniche nel settore primario assicura loro un maggior respiro nella gestione economica, con la possibilità di un ampliamento dell'occupazione di personale a tempo indeterminato".