Manitou sopra. Manitou sotto. L'evento mediatico tra i più seguiti nel 2010, il recupero dei 33 minatori cileni rimasti intrappolati per oltre due mesi, ha visto macchine della Manitou impegnate sia in superficie che in fondo alla trappola mineraria cilena, a più di 600 metri di profondità.
Alcuni carrelli telescopici Manitou sono stati infatti utilizzati nelle operazioni di salvataggio: tre MT 1030, in superficie, hanno trasportato la capsula Fenix 2, come pure i tubi d’acciaio destinati a rivestire la parete del cunicolo e permettere il passaggio della navicella stessa. In fondo alla miniera invece, due MT 732 hanno aiutato i minatori a uscire e a rivedere infine la luce.
L'orgoglio e la soddisfazione per aver contribuito a una tale impresa si riflette anche nei risultati commerciali. Da tempo Manitou stava risalendo la china della brutta crisi 2009. Il terzo trimestre 2010 è in linea con questo trend positivo. Le vendite estive sono salite a 208 milioni di euro (+42% anno su anno), mentre quelle dei primi nove mesi si sono attestate a 595 milioni di euro (+18%). Le aspettative per il futuro sono ottime, vista la forte crescita degli ordinativi.
Jean-Christophe Giroux, Presidente & CEO di Manitou è ragionevolmente soddisfatto di questo risultato: "E' stato un buon terzo trimenstre, specialmente se comparato all'anno passato, tendenzialmente sempre basso". E Giroux ne ha ben donde di compiacersi. La pagina delle difficoltà finanziarie è stata ormai girata e Manitou ha ben assorbito l'arrivo della nuova normativa EN15000, anche se ciò ha comportato uno sforzo che data la situazione sarebbe stato meglio non vi fosse. Sebbene l'azienda sia ancora lontana dalle vendite degli anni 2006-2007, nel gruppo francese vi è la fiducia di progredire costantemente nel tentativo di tornare ai valori pre-crisi.