Un fatturato all'insù dell'8,3% nei primi sei mesi del 2010, rispetto al medesimo periodo del 2009, con un picco proprio nel mese di giugno che lascia sperare a una ripresa futura ancor maggiore.
Puntualmente, Manitou comunica i propri dati. Lo ha fatto quando erano pesantemente negativi, senza temere sgradevoli ritorni d'immagine, lo fa con soddisfazione oggi, quando i numeri sono tornati ad essere alquanto incoraggianti. Un esempio di trasparenza encomiabile.
L'EBITDA (margine operativo lordo, prima del pagamento di interessi, tasse e ammortamenti) è tornato in area positiva, con un +2 milioni di euro che inverte il pesante -25 milioni del primo semestre 2009. Drasticamente ridotte pure le perdite operative, da 104 a soli 7 milioni di euro.
Ciò ha comportato anche la riduzione dell'indebitamento finanziario, che è calato del 25%. Le previsioni per il 2010 sono per un +10/15% di crescita del fatturato e un'ulteriore limatura delle perdite operative.
Jean-Christophe Giroux, presidente e Chief Executive Officer di Manitou, si è detto soddisfatto per la velocità mostrata nel recupero dell'azienda circa vendite, margini e indebitamento.
"La sfida - ha proseguito Giroux - è ora quella di migliorare ulteriormente il nostro profilo, trovando le strade per riconciliare i recenti livelli ondivaghi della domanda finale con la congestionata catena di fornitura dei componenti".
Uno dei problemi legati alle crisi in fase di risoluzione è infatti quello di governare una domanda di mercato spesso schizofrenica, modificando attentamente i propri processi produttivi e distributivi. Una sfida che Manitou sembra assolutamente intenzionata a vincere.