"Gli agromeccanici devono continuare a rappresentare 'il nuovo', sfruttando a piene mani gli sviluppi tecnologici che possono contribuire a salvaguardare i ridottissimi margini di guadagno concessi dalla differenza tra tariffe di lavorazione sostanzialmente bloccate e costi produttivi in continua ascesa". E' quanto emerso dalla 64° Assemblea generale dell'Unima, Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola.

Nell'ambito dei risultati del comparto nello scorso anno, il dato più apprezzato dagli associati è stato senza dubbio quello degli infortuni sul lavoro. Infatti, sottolinea Unima, il comparto rappresenta in questa infelice statistica una rara e virtuosa eccezione rispetto al contesto agricolo generale.

In base ai dati Inail, tra le imprese agromeccaniche gli incidenti sul lavoro sono passati dai 511 del 2006 ai 306 del 2008, anno in cui la percentuale di decessi si è azzerata.

Dopo il successo ottenuto con l'inserimento, richiesto proprio da Unima, delle macchine agricole nella cosiddetta ʻTremonti Ter', Unima ha espresso delusione per l'ultimo decreto incentivi che si è invece rivelato una vera e propria beffa.

Per quel che riguarda il prossimo futuro, l'assemblea "si è espressa in maniera unanime sulla volontà di perseguire con determinazione nello sviluppo associativo e nell'affrontare temi come la riforma del codice della strada, il rilancio di accordi di collaborazione con privati e pubbliche istituzioni, nonchè l'apertura a nuovi linee di azione come la collaborazione a progetti europei, confermando come priorità di Unima quella di giungere a ottenere una vera e propria regolamentazione dell'attività agromecca nella maggior parte dei Paesi europei".