Sulla manovra finanziaria varata nei giorni scorsi dal governo, la Confederazione Agromeccanici scrive a Giulio Tremonti, ministro dell'Economia e finanze, ad Alberto Giorgetti, sottosegretario Economia e finanze, e a Giancarlo Giorgetti, presidente della V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Il numero uno di Confai, Leonardo Bolis, chiede al ministro Tremonti di "non mettere le mani nelle tasche degli agricoltori", ma di "ripristinare una equità impositiva fiscale", per "contribuire a supportare la manovra in questione".
Quello che la Confederazione Agromeccanici denuncia, al contrario, è "una situazione anacronistica, sottaciuta o sottovalutata da molti soggetti operanti nel comparto primario, ma che per gli operatori della categoria che rappresento è divenuta, giorno dopo giorno, sempre più insostenibile".
La segnalazione del presidente Bolis – come lui stesso scrive nella missiva - "non farà certo piacere ad alcuni rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole". Tuttavia, in momenti di difficoltà, i sacrifici "devono essere equamente suddivisi fra i vari settori produttivi, soprattutto togliendo quelle facilitazioni o privilegi fiscali che hanno prodotto e, tuttora, stanno producendo una distorsione del mercato, della libera concorrenza, con la proliferazione di un sommerso sempre più consistente, attuato da operatori che, oltre a disattendere ogni regola etica, sottraggono redditi fiscalmente imponibili".
È un vero e proprio appello per "la lotta all'abusivismo che prolifera nel comparto della meccanizzazione agricola", quello dunque che Confai rivolge ai rappresentanti delle istituzioni.
Gli associati a Confai sono pronti a sostenere sacrifici, ove necessari, per il bene del Paese. Con un'avvertenza: che la manovra "sia l'occasione per dettare norme che parifichino le imprese che svolgono uguale attività nel medesimo settore. Abolendo, nel contempo, privilegi sia fiscali sia previdenziali che fomentano lavoro abusivo ed evasione legalizzata".
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