Con un Lodo appositamente pronunciato, il Collegio dei Probiviri di Confindustria delegittima la neo-costituita associazione Unacea confermando che solo l'Unacoma, attraverso il suo gruppo di specializzazione Comamoter, possiede i codici Ateco per la rappresentanza del comparto movimento terra.

Il Lodo è stato emesso il 23 aprile scorso ed è stato confermato da un successivo pronunciamento in data 5 maggio con il quale l'organismo giuridico della Confindustria ha respinto anche il ricorso di Unacea definendo la questione in modo non più appellabile.

Viene così risolto il contenzioso nato nel dicembre scorso, quando un gruppo di industrie costruttrici di macchine per movimento terra si è scisso dall'Unacoma, dando vita ad una nuova organizzazione e chiedendo un riconoscimento nel sistema confindustriale.

Il Lodo dei Probiviri stigmatizza anche la condotta di Finco, la federazione dei prodotti, impianti e servizi per le costruzioni che ha accolto al proprio interno l'Unacea misconoscendo le prerogative specifiche di Unacoma. La possibilità che i costruttori di macchine movimento terra aderiscano alla Finco – chiarisce il Lodo – è rigorosamente subordinata ad una previa collocazione degli stessi all'interno di Unacoma/Comamoter, unica sigla deputata alla rappresentanza di settore.

Soddisfatto il presidente di Unacoma Massimo Goldoni, che ora punta a ricompattare le imprese del settore.

"L'unico modo di ricomporre la questione – spiega Goldoni – è che le imprese aderenti ad Unacea tornino all'interno della struttura che giuridicamente e storicamente le rappresenta, contribuendo peraltro a realizzare il progetto di ampliamento e sviluppo dell'Unacoma in senso federativo".

Il progetto federativo, già avviato in seno ad Unacoma con le modifiche statutarie recentemente approvate dall'assemblea e dal consiglio direttivo, prevede infatti che i comparti delle macchine agricole, della componentistica, delle macchine per il movimento terra e ulteriori settori della meccanizzazione, confluiscano all'interno di una Federazione nella quale gli assetti organizzativi e le sinergie permettano di garantire quel sistema di servizi - servizio tecnico, statistiche, promozione, internazionalizzazione, formazione, rappresentanza nelle sedi politiche e istituzionali - del quale mai come in questo momento i comparti della meccanica, e quello del movimento terra in particolare, hanno urgente bisogno.