Confai si interroga sulle opportunità per le imprese agromeccanica nel nuovo Decreto Incentivi e invia un'interrogazione urgente al ministero dello Sviluppo economico.

La circolare firmata il 20 aprile scorso da Giuseppe Tripoli (capo del Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione) e Aldo Mancurti (capo del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica) si riferisce alla "concessione di incentivi alle aziende agricole e agli imprenditori agricoli che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli per l'acquisto di macchine agricole e movimento terra."

Delle imprese di meccanizzazione agricola la circolare non fa menzione.

Di qui, la richiesta immediata della Confederazione Agromeccanici per il dovuto chiarimento. A muoversi è il coordinatore nazionale, Sandro Cappellini, con un documento diretto proprio al ministero dello Sviluppo economico.

Confai, si legge nel testo, "chiede se le proprie imprese associate, esercenti l'attività agromeccanica di cui all'art.5 del Dlgs 99/2004, classificate con il codice Atecofin 2007 – 016100, rientrano tra i soggetti beneficiari degli incentivi previsti dal predetto Decreto".

Il presidente nazionale di Confai, Leonardo Bolis, al momento si dice sconcertato. "Nei giorni scorsi abbiamo applaudito al provvedimento del governo, come un atto concreto che riportava il tema della filiera della meccanizzazione agricola sotto i riflettori delle priorità politico-finanziarie – dichiara Bolis - pur contestando una dote per il comparto che continuiamo a giudicare decisamente insufficiente. Ora ci ritroviamo anche a fare i conti con quella che riteniamo essere una errata interpretazione delle finalità del Decreto. Escludere gli agromeccanici che a pieno titolo sono una componente essenziale della filiera agricola e principali acquirenti di macchine agricole, sarebbe una vera e propria ingiustizia oltre che un danno per tutta l'agricoltura che si avvale dei loro servizi".