La campagna olivicolo olearia 2023-2024 continua a segnalare aumenti per l'olio extravergine di oliva per la terza settimana consecutiva. E ieri, 5 dicembre 2023, nelle Borse Merci di Bari e Milano, seppur con intonazioni lievemente diverse - più prudente nel capoluogo pugliese, più decisa sulla piazza lombarda - si sono registrati decisi rialzi e lo stesso accade sui mercati all'origine sondati da Ismea nella quinta settimana di novembre. In tutta evidenza, la scarsità di prodotto che si preannuncia - anche tenendo in conto la produzione di tutto il bacino del Mediterraneo - inizia a far sentire tutto il suo peso.
I prezzi medi dell'olio Evo all'origine - dopo sei settimane di cali consecutivi - consolidano la crescita delle due scorse settimane, anche se i dati per piazza della quinta settimana di novembre non sono pienamente disponibili.
Non si registrano variazioni nelle previsioni produttive in Italia, e resta sullo sfondo il peggioramento della situazione delle giacenze al 31 ottobre 2023. Nessuna sostanziale novità dalla Spagna sulle previsioni di campagna e le notizie che provengono da Portogallo, Grecia e Nord Africa, nel complesso considerate, non aiutano a migliorare il quadro internazionale di riferimento.
Borse merci, nuovi rialzi a Bari e Milano
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 5 dicembre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 9,00 euro al chilogrammo sui minimi e 9,20 euro sui massimi, in rialzo di 0,30 euro sulla precedente seduta del 28 novembre scorso, quando si era verificato un aumento di 0,40 euro sulla ancor precedente seduta del 21 novembre 2023. Per l'extravergine di qualità si tratta della terza seduta positiva consecutiva sulla piazza di Bari dopo l'onda di ribassi conclusasi il 14 novembre scorso.
In Borsa Merci Bari si segnala ieri anche il rialzo di 0,40 euro al chilo dell'Evo biologico sulla precedente seduta, che ha così raggiunto i 9,40 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo l'aumento di 0,30 euro registrato una settimana fa - il 28 novembre - rispetto alla ancor precedente seduta del 21 novembre 2023.
Rispetto all'andamento dei prezzi dell'ultima seduta, il bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "mercato sempre sostenuto per tutto il comparto degli oli di oliva".
Alla Borsa Merci di Milano, sempre ieri, 5 dicembre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato aumenti di 0,50 euro al chilogrammo sia sui minimi che sui massimi sulla precedente seduta del 28 novembre scorso, portando i valori a 8,80 euro al chilogrammo sui minimi e 9,05 sui massimi. Si tratta del terzo rialzo consecutivo, dopo la fase di ribassi seguita alla seduta del 17 ottobre e conclusasi il 14 novembre scorso.
Alla Borsa Merci di Milano il 5 dicembre si rileva un aumento di 0,40 centesimi al chilogrammo sia sui minimi che sui massimi - rispetto alla precedente seduta del 28 novembre 2023 - per l'olio extravergine di importazione comunitario che sale così a 8,55 euro al chilo sui minimi ed a 8,80 sui massimi. Nella scorsa seduta questo olio aveva subìto un incremento di 0,25 euro al chilogrammo solo sui minimi rispetto alla seduta del 21 novembre 2023.
I prezzi risentono dell'arrivo di nuovi dati sull'olio nuovo all'insegna della scarsità e aprono nei fatti un nuovo trend rialzista, iniziato il 21 novembre scorso.
Prezzi all'origine: terzo rincaro della campagna 2023-2024
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono aumentati per la terza volta consecutiva dopo sei settimane di continui ribassi. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla quinta settimana di novembre 2023 si è attestato a 8,76 euro al chilogrammo, in ulteriore crescita di 0,30 euro al chilo sugli 8,46 euro registrati nella quarta settimana di novembre (+3,5%), come si evince dal grafico sottostante.
Si tratta in ogni caso del terzo aumento del prezzo medio dell'olio Evo dalla quarta settimana di settembre, quando l'Evo all'origine aveva raggiunto un prezzo medio nazionale di 9,30 euro al chilogrammo, per poi iniziare una lunga discesa. Il primo segnale di inversione di tendenza è giunto due settimane fa, quando Ismea sulla terza settimana di novembre 2023 ha registrato un incremento di 0,06 euro del prezzo medio nazionale sulla seconda di novembre, che si era così portato da 8,20 ad 8,26 euro al chilo.
Il prezzo medio della quinta settimana di novembre resta comunque su livelli ancora inferiori a quelli registrati nella prima settimana di agosto 2023, quando aveva toccato 8,87 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della quinta settimana di novembre 2023 resta pur sempre maggiore del 45,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza, che rappresentano ancora gli stessi della quarta settimana di novembre, come evidenziato dalla tabella scaricabile dal link sottostante, segnalano una netta prevalenza di piazze con valori in aumento, con diffusi incrementi del prezzo dell'olio Evo sulle principali piazze pugliesi, con Brindisi, Lecce e Taranto che guadagnano l'1,2%, Bari che sale dell'2,4% e la sola piazza di Foggia che mette a segno un incremento notevole: + 4,3%. In ripresa anche le principali piazze della Calabria. Ismea non espone ancora invece i prezzi per piazza della quinta settimana, ad eccezione di Chieti e Pescara, date stabili a 11 euro al chilo.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte dati Ismea - Elaborazione AgroNotizie®)
Fuori tabella si segnalano i prezzi degli oli Dop, che sono improntati a stabilità nel Centro con le riconferme a 11 euro al chilo delle piazze di Chieti e Pescara e sui quali al momento Ismea non offre altre notizie. Inoltre, gli oli Igp, tra i valori di Siena e della Sicilia, stazionano intorno ad un prezzo medio di 9,28 euro al chilogrammo, riferito alla quarta settimana di novembre.
Il mercato all'origine appare così ancora fortemente condizionato dagli effetti della generale scarsità di olio Evo sul mercato italiano.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre scorso: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 31 ottobre -42,3%
In Italia le giacenze di Evo a fine ottobre continuano a diminuire vertiginosamente: secondo Frantoio Italia - report numero 10 del 2023 - al 31 ottobre scorso erano appena 96.225 tonnellate, contro le 166.706 tonnellate di un anno fa (-42,3%).
L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di ottobre è pari ad appena 45.030 tonnellate - in ripresa per effetto della nuova campagna sulle 38.681 tonnellate di fine settembre, ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 45.030 tonnellate risulta inferiore del 53,2% rispetto al 31 ottobre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 96.194 tonnellate.
Previsioni produttive nel Mediterraneo
Dalla Spagna non giungono grosse novità: la produzione di olio d'oliva - secondo previsioni del Governo spagnolo di fine ottobre scorso - sarà pari a 766.362 tonnellate, 1.000 tonnellate in più (+0,13%) delle 765.362 tonnellate stimate per la campagna 2023-2024 nella prima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna il 9 ottobre 2023. Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,4% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.
Stando ai dati raccolti da Assitol, il cambiamento climatico ha provocato siccità e incendi in Grecia, Paese che dovrebbe raggiungere le 260mila tonnellate (-25%), mentre il Portogallo crescerà di quasi il 20% (150mila tonnellate). E se la Tunisia sembra tornare alle 200mila tonnellate, Turchia e Marocco hanno chiuso temporaneamente i canali dell'export a causa del poco olio d'oliva a disposizione nell'Unione Europea.