La campagna olivicolo olearia 2023-2024 continua a segnalare aumenti per l'olio extravergine di oliva per la seconda settimana consecutiva ieri, 28 novembre 2023, nelle Borse Merci di Bari e Milano, seppur con intonazioni diverse: più decisa nel capoluogo pugliese, più prudente sulla piazza lombarda. Si registrano aumenti anche consistenti sui mercati all'origine sondati da Ismea nella quarta settimana di novembre. In tutta evidenza, la scarsità di prodotto che si preannuncia - anche tenendo in conto la produzione di tutto il bacino del Mediterraneo - inizia a far sentire tutto il suo peso.
I prezzi medi dell'olio Evo all'origine - dopo sei settimane di cali consecutivi - consolidano la crescita della scorsa settimana, soprattutto in Puglia e Calabria, con un effetto di traino che si apprezza sul prezzo medio nazionale, che guadagna altri 20 centesimi di euro sulla settimana scorsa.
Non si registrano variazioni nelle previsioni produttive in Italia, e resta sullo sfondo il peggioramento della situazione delle giacenze al 31 ottobre 2023. Nessuna novità dalla Spagna sulle previsioni di campagna e le notizie che provengono da Portogallo, Grecia e Nord Africa, nel complesso considerate, non aiutano a migliorare il quadro internazionale di riferimento.
Borse merci, rialzi a Bari e Milano
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 28 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 8,70 euro al chilogrammo sui minimi ed 8,90 euro sui massimi, in rialzo di 0,40 euro al chilo rispetto alla precedente seduta del 21 novembre scorso, quando invece si era verificato un aumento di 0,40 euro ma solo sui minimi sulla ancor precedente seduta del 14 novembre 2023.
In Borsa Merci Bari si segnala ieri anche il rialzo di 0,30 euro al chilo dell'Evo biologico sulla precedente seduta, che ha così raggiunto i 9,00 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo la stabilità registratasi una settimana fa - il 21 novembre - rispetto alla ancor precedente seduta del 14 novembre 2023.
Rispetto all'andamento dei prezzi dell'ultima seduta, il bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "mercato attivo per gli oli extravergine di oliva di qualità".
Alla Borsa Merci di Milano, sempre ieri, 28 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato aumenti di 0,15 euro al chilogrammo sui minimi e 0,10 euro sui massimi sulla precedente seduta del 21 novembre scorso, portando i valori a 8,30 euro al chilogrammo sui minimi e 8,55 sui massimi. Si tratta del secondo rialzo consecutivo, dopo la fase di ribassi seguita alla seduta del 17 ottobre e conclusasi il 14 novembre scorso.
Alla Borsa Merci di Milano il 28 novembre si rileva un aumento di 0,25 euro al chilogrammo solo sui minimi per l'olio extravergine di importazione comunitario che così risale a 8,15 euro al chilo sui minimi, rimanendo ad 8,40 sui massimi rispetto alla precedente seduta del 21 novembre scorso, quando invece i valori avevano subìto un primo aumento di 0,10 euro al chilo sulla ancor precedente seduta del 14 novembre 2023.
Il segnale sui prezzi risente dell'arrivo di nuovi dati sull'olio nuovo e conferma la fine del trend discendente che era iniziato il 17 ottobre scorso.
Prezzi all'origine: secondo rincaro della campagna 2023-2024
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono aumentati per la seconda volta consecutiva dopo sei settimane di continui ribassi. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla quarta settimana di novembre 2023 si è attestato a 8,46 euro al chilogrammo, in ulteriore recupero di 0,20 euro al chilo sugli 8,26 euro registrati nella terza settimana di novembre (+2,4%), come si evince dal grafico sottostante.
Si tratta in ogni caso del secondo aumento del prezzo medio dell'olio Evo dalla quarta settimana di settembre, quando l'Evo all'origine aveva raggiunto un prezzo medio nazionale di 9,30 euro al chilogrammo, per poi iniziare una lunga discesa. Il primo segnale di inversione di tendenza è giunto la settimana scorsa, quando Ismea sulla terza settimana di novembre 2023 ha registrato un incremento di 0,06 euro del prezzo medio nazionale sulla seconda di novembre, che si era così portato da 8,20 ad 8,26 euro al chilo.
Il prezzo della quarta settimana di novembre resta comunque su livelli ancora inferiori a quelli registrati nella prima settimana di agosto 2023, quando aveva toccato 8,87 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della quarta settimana di novembre 2023 resta pur sempre maggiore del 45,3% rispetto allo stesso periodo del 2022.
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza, come evidenziato dalla tabella scaricabile dal link sottostante, segnalano una netta prevalenza di piazze con valori in aumento, con diffusi incrementi del prezzo dell'olio Evo sulle principali piazze pugliesi, con Brindisi, Lecce e Taranto che guadagnano l'1,2%, Bari che sale dell'2,4% e la sola piazza di Foggia che mette a segno un incremento notevole: + 4,3%. In ripresa anche le principali piazze della Calabria
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte dati Ismea - Elaborazione AgroNotizie®)
Fuori tabella si segnalano i prezzi degli oli Dop, che sono improntati a stabilità nel Centro e nel Nord del Paese, mentre si fanno notare incrementi in Sicilia sulle Dop delle province di Catania, Enna e Messina ed in Puglia sul Dauno Dop.
Gli effetti di una annata abbondante in Puglia - che nelle scorse settimane avevano spinto per una forte diminuzione dei prezzi medi all'origine in quella regione, e che riuscivano a trascinare al ribasso il listino, per l'elevato peso relativo, per la seconda settimana consecutiva mettono in scena l'effetto contrario: la scarsità del resto d'Italia fa sì che sia proprio l'olio pugliese ad essere più richiesto. Ovviamente l'effetto è ora di segno contrario a quello delle scorse settimane: un incremento dei prezzi in Puglia e Calabria che trascina il prezzo medio nazionale.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre scorso: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 31 ottobre -42,3%
In Italia le giacenze di Evo a fine ottobre continuano a diminuire vertiginosamente: secondo Frantoio Italia - report numero 10 del 2023 - al 31 ottobre scorso erano appena 96.225 tonnellate, contro le 166.706 tonnellate di un anno fa (-42,3%).
L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di ottobre è pari ad appena 45.030 tonnellate - in ripresa per effetto della nuova campagna sulle 38.681 tonnellate di fine settembre, ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 45.030 tonnellate risulta inferiore del 53,2% rispetto al 31 ottobre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 96.194 tonnellate.
Previsioni produttive nel Mediterraneo
Dalla Spagna non giungono novità: la produzione di olio d'oliva sarà pari a 765.362 tonnellate nella campagna 2023-2024; almeno è tale l'ultima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna oltre un mese fa: il 9 ottobre 2023. Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,3% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34,3% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.
Stando ai dati raccolti da Assitol, il cambiamento climatico ha provocato siccità e incendi in Grecia, che dovrebbe raggiungere le 260mila tonnellate (-25%), mentre il Portogallo crescerà di quasi il 20% (150mila tonnellate). E se la Tunisia sembra tornare alle 200mila tonnellate, Turchia e Marocco hanno chiuso temporaneamente i canali dell'export a causa del poco olio d'oliva a disposizione nell'Unione Europea.