Con la guerra sprofonda l'agricoltura dell'Ucraina, il 75% del Pil del Paese. Kiev esporta mondialmente il 10% di mais, il 13% di orzo, il 15% di mais e oltre il 50% di olio di girasole. Si temono effetti in Medio Oriente e Nord Africa, meno toccata l'Europa.

 

 

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La Commissione Europea propone un Piano da 330 milioni di euro di aiuti. Il ministro ucraino all'Agricoltura Roman Leshchenko chiede al Parlamento Europeo corridoi verdi per lo scambio di merci con Medio Oriente ed Europa e flessibilità nei pagamenti dei fitosanitari a multinazionali produttrici.

 

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Gli aiuti europei all'agricoltura ucraina

Dopo la sospensione degli obblighi imposti dalla nuova Politica Agricola Comune e l'attivazione della riserva di crisi di 500 milioni proposta per limitare gli effetti negativi della guerra in Ucraina nel mercato europeo, a vantaggio degli agricoltori europei, la Commissione Europea propone un Piano Europeo di Emergenza di 330 milioni di euro per garantire all'Ucraina l'accesso ai beni di prima necessità.

 

Per supportare la produzione agricola in Ucraina, la Commissione sta sviluppando un Piano di Sicurezza Alimentare a Breve e Lungo Termine per garantire l'arrivo dei fattori produttivi alle aziende agricole e il mantenimento di impianti di trasporto e di stoccaggio.

 

Gli effetti della guerra sull'agricoltura ucraina

Secondo i media ucraini, il 30% dei campi del Paese resterà inseminato, soprattutto nelle regioni più interessate dall'occupazione russa e dagli scontri tra i due eserciti. Secondo il ministro ucraino dell'Agricoltura Roman Leshchenko, intervenuto da remoto ad una riunione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, l'area di semina primaverile dell'Ucraina potrebbe dimezzarsi rispetto al 2021, riducendosi drasticamente a 7 milioni di ettari rispetto ai 15 milioni previsti prima dell'invasione russa. Gli agricoltori hanno seminato un totale di 6,5 milioni di ettari di grano invernale per il raccolto del 2022, ma l'area raccolta potrebbe essere solo di circa 4 milioni di ettari a causa della guerra.

 

Diversa la situazione nella regione di Mykolaiv, a Sud dell'Ucraina, che conta per il 7% della produzione nazionale di olio di girasole, per il 5% della produzione nazionale di grano e per l'1% della produzione nazionale di mais (Fonte: Dipartimento dell'Agricoltura Usa).

 

Produzione in Ucraina

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La produzione agricola ucraina nel Mondo

Al momento le preoccupazioni dell'Ue si concentrano ancora di più sulle ricadute della crisi fuori dai confini ucraini. Kiev fornisce al mondo il 10% di mais, il 13% di orzo, il 15% di mais e oltre il 50% di olio di girasole. Non si registra una minaccia immediata sulla sicurezza alimentare europea, dal momento che l'Ue dipende solo in parte dalla produzione cerealicola ucraina, ma le carenze di grano cominciano a farsi sentire in Nord Africa e Medio Oriente, dove il rialzo dei prezzi dei generi alimentari minaccia una crescita di persone denutrite nel Mondo.

 

Per combattere la denutrizione a livello globale l'Ue ha stanziato per il periodo 2021-2024 2 miliardi e mezzo di euro con programmi di assistenza alimentare, finanziamenti in agricoltura, azioni per garantire più acqua, igiene e protezione sociale ai Paesi in difficoltà.

 

Le richieste agricole dell'Ucraina

Roman Leshchenko ha esortato importanti aziende chimico farmaceutiche europee, come BayerBasf, a rifornire l'Ucraina dei loro prodotti a prezzi inferiori evitando di pretendere un pagamento anticipato del 100% sulle forniture di prodotti fitosanitari, clausola fuori portata per un Paese in guerra.

 

Il ministro ha anche chiesto di cancellare il sistema di permessi per il transito internazionale stradale per semplificare il trasporto di merci con i Paesi europei, proponendo la creazione di corridoi verdi per lo scambio di merci con Medio Oriente ed Europa.

 

L'Ucraina ha bisogno anche di carburanti per i mezzi agricoli, dal momento che quelli stoccati per i lavori primaverili sono stati dati all'esercito ucraino per i mezzi militari. "Gli agricoltori rappresentano il 75% del nostro Pil, ma oggi la maggior parte dei piccoli agricoltori si trova al fronte, senza l'agricoltura perdiamo tutto", ha continuato.