I prezzi medi dell'olio extravergine di oliva all'origine in Italia - secondo Ismea - nella quarta settimana di febbraio 2022 si attestano intorno a 4,15 euro al chilogrammo, risultando stabili sulla terza settimana di febbraio e in diminuzione dello 0,2% rispetto all'ultima rilevazione di AgroNotizie, relativa alla seconda settimana. I prezzi medi dell'Evo sono più bassi di un anno fa del 12,2%.

Ma gli effetti economici della guerra in Ucraina balzano a piè pari anche sul mercato degli oli e colpiscono trasversalmente anche quello dell'olio extravergine di olive. Ieri sera, alle ore 17:45, dopo che le agenzie avevano battuto le notizie sull'aggravarsi del conflitto, l'associazione Granaria di Milano ha emanato il listino dove risultano sospese le quotazioni di tutti gli oli di oliva e di semi.

Fino ad allora, sia la Borsa Merci di Bari, quotazioni emesse in mattinata, che i mercati all'origine rilevati da Ismea, erano apparsi piatti e senza variazioni di rilievo per l'olio extravergine di oliva, tranne un paio di aumenti sulle Dop del Nord Italia. E si evidenziava sulla Borsa Merci di Bari la sola sospensione delle quotazioni degli oli di semi.

In generale, secondo le medie Ismea sui prezzi all'origine degli oli Evo italiani, dalla terza settimana di dicembre 2021 alla quarta settimana di febbraio 2022 questi hanno comunque guadagnato circa 0,15 euro al chilogrammo (+3,75%), come descritto nel grafico visibile nella foto sotto, flettendo leggermente nella terza settimana.

Prezzi medi settimanali Olio extravergine oliva 1-Mar-2022 Ismea.jpg


Granaria di Milano, impossibile quotare gli oli

"Unica intonazione delle variazioni è il rialzo. Difficile immaginare potesse essere diverso stante da un lato l'aggravarsi della situazione bellica, dall'altro il permanere della crisi delle materie prime e dell'energia. Il concatenarsi dei due scenari incide evidentemente sui prodotti che hanno relazioni, tanto più se strette o di unicità, con prodotti di provenienza extracomunitaria o delle zone della crisi - è scritto invece nell'introduzione della nota di commento al listino diramata in serata di ieri, 1° marzo 2022 dalla Granaria di Milano, dove si aggiunge: "Tipica rappresentazione ne sono i comparti degli oli - senza distinzioni - in cui le quotazioni sono state sospese per mancanza di contrattazioni effettive. Ciò ha riguardato anche il comparto dell'oliva, in attesa di effetti trainanti di riflesso".

In pratica, il protrarsi dell'incertezza sulla disponibilità futura dell'olio di girasole quotato a Milano fino all'ultima seduta - perché l'Ucraina esporta più del 50% di quello poi commercializzato nel Pianeta - ha destabilizzato totalmente il mercato, poiché gli operatori in olio sulla piazza di Milano non hanno avuto la possibilità di valutare quali posizioni quantitative e di prezzo assumere su tutti gli altri oli, non potendo materialmente commerciare su un asset così importante come l'olio di semi di girasole.

È questo il risultato dello stop all'operatività dei porti ucraini di Mariupol e Odessa sul Mar Nero, che a causa dei noti eventi bellici sono ormai inattivi dal 24 febbraio, quando l'offensiva russa si è rivolta contro queste città, comportando anche l'affondamento di almeno due navi mercantili.


Borsa Merci di Bari, prezzi fermi per gli Evo

Nella mattinata di ieri, 1° marzo 2022, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo - alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa - a 4,20 euro al chilogrammo sui minimi e a 4,40 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dell'8, 15 e 22 febbraio scorsi. Questo Evo sulla seduta di esordio del 2 novembre 2021 perde 0,30 euro al chilogrammo sui minimi e 0,20 euro sui massimi.

La Commissione Olio della Borsa Merci barese ha poi fissato i prezzi di questa campagna commerciale 2021-2022 per l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8% - alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa - in 3,80 euro al chilogrammo sui minimi e 4,00 sui massimi, stabile sulle due precedenti sedute. Questa qualità di olio permane sugli stessi valori di esordio registrati il 9 novembre 2021.

La Commissione Olio ha rilevato i prezzi dell'extravergine biologico, che resta a 4,50 euro al chilo sui minimi e 4,70 euro sui massimi, registrando stabilità sulle scorse due sedute. Stabile anche l'Olio Extravergine di Olive Dop Terra di Bari, quotato ad un valore unico di 4,50 euro al chilogrammo: era aumentato di 0,10 euro al chilogrammo nella seduta del 25 gennaio scorso, portandosi per pari valore dell'incremento al di sopra di quella di esordio del 21 dicembre 2021.

Prezzi all'origine stabili

I prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri, 1° marzo 2022, sul sito di Ismea e rilevati franco azienda e Iva esclusa dall'Istituto tra il 21 febbraio ed il 1° marzo 2022 denotano un quadro di complessiva stabilità sulle piazze italiane sulla settimana precedente e sull'ultima rilevazione di AgroNotizie risalente al 15 febbraio scorso.

Per brevità si dà conto delle sole variazioni intervenute. Per ogni altro riferimento ai prezzi è possibile consultare l'articolo di AgroNotize del 16 febbraio 2022.

Tra le piazze del Mezzogiorno d'Italia nella giornata del 17 febbraio il prezzo medio da produttore dell'Evo a Foggia ha ceduto 0,01 euro (-0,2%), portandosi così a 3,98 euro al chilogrammo, prezzo poi confermato nell'ultima rilevazione del 24 febbraio 2022.

Il 24 febbraio invece a Ravenna l'Olio Evo Dop di Brisighella raggiunge i 22 euro al chilogrammo, crescendo sulla precedente seduta di 0,50 euro al chilo (+2,3%). Il 23 febbraio infine sulla piazza di Verona l'Olio Evo Dop Garda si è portato a 14,50 euro al chilogrammo registrando un incremento sulla precedente rilevazione del 16 febbraio di 0,50 euro al chilo (+3,6%).