La Commissione Agricoltura (Comagri) del Parlamento Europeo conferma il tedesco Norbert Lins come presidente per i prossimi due anni e mezzo. Lins ha condotto la Comagri verso la nuova Pac 2023-2027, puntando su ecoschemi, dimensione sociale e pagamenti diretti ad agricoltori attivi. Paolo De Castro: "Capace di andare al di là delle logiche nazionali a difesa dell'intera agricoltura europea, un bene per il settore italiano".


Norbert Lins a capo della Comagri fino alla fine del 2024

L'eurodeputato tedesco del Partito Popolare Europeo Norbert Lins sarà presidente della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale (Comagri) del Parlamento Europeo anche per i prossimi due anni e mezzo, fino alla fine della legislatura nel 2024. Confermato per acclamazione in quanto unico candidato alla carica di presidente, Lins ha dichiarato dopo la sua riconferma di essere entusiasta di poter continuare a lavorare per "creare condizioni attraenti per le future generazioni di agricoltori europei e a sostenerli nelle sfide dei prossimi anni".


Confermato presidente e negoziatore

Oltre a presiedere tutte le riunioni della Comagri e le riunioni dei coordinatori, cioè gli incontri tra i referenti di ciascun Gruppo politico all'interno della Commissione, in quanto presidente Lins avrà non solo il compito di decidere sull'ammissibilità degli emendamenti delle leggi su cui la Commissione dovrà lavorare, ma anche quello di guidare le squadre negoziali incaricate di trovare un accordo con il Consiglio Ue (l'altro ramo legislativo dell'Ue) per la definizione dei testi finali delle leggi nel settore dell'agricoltura, del benessere delle piante e degli animali e della tutela delle foreste. Sono questi, infatti, gli ambiti principali in cui la Comagri legifera prima ancora che tutti i 705 membri del Parlamento Europeo dicano la loro.


Norbert Lins, presidente della Commissione Agricoltura Ue
Norbert Lins, presidente della Commissione Agricoltura Ue
(Fonte foto: European Union 2017 - Source: EP/ Michel Christen)

 

Protagonista per la nuova Pac 2023-2027

Appena diventato presidente della Comagri nel 2019 - eurodeputato dal 2014 e membro della Comagri dal 2017 - Lins e l'intera Commissione si sono messi al lavoro per la formulazione della nuova Politica Agricola Comune (Pac).

La sfida era quella di adattare la nuova programmazione per il periodo 2023-2027 ai criteri di maggiore sostenibilità ambientale ed equità sociale previsti dal nuovo Green Deal. L'accordo finale prevede lo stanziamento di 340 miliardi di euro di bilancio europeo, di cui 38 miliardi destinati all'Italia. "Sono più soddisfatto che deluso", aveva dichiarato Lins dopo l'accordo siglato tra Parlamento e Consiglio Ue sulla Pac. "Quando guardi agli ecoschemi (pagamenti parzialmente vincolati al raggiungimento di determinati standard ambientali o climatici, Ndr), o quando guardi alla dimensione sociale o allo schema di ridistribuzione, questi sono davvero elementi di cui si può dire 'che per noi è un successo'".

Lins si era detto anche soddisfatto della clausola che vede destinare i fondi direttamente agli "agricoltori attivi", ossia "persone realmente impegnate nell'agricoltura".


Lo scontro con gli ambientalisti

Nella prima metà della legislatura non sono poi mancati gli scontri fra le posizioni di Lins e gli eurodeputati del fronte più ambientalista, ad esempio per quanto riguarda lo status di protezione dei lupi nell'Ue. Il lupo è attualmente protetto dalla "Direttiva Habitat" dell'Unione Europea, che salvaguarda la specie e ne preserva gli spazi. Secondo Lins, però, l'aumento dei conflitti tra agricoltori e lupi significa "che è ora di rivedere la Direttiva Habitat" ed è per questo che lo stesso Norbert Lins ha presentato una mozione di risoluzione sulla protezione dell'allevamento e del lupo, che prevede l'attuazione di misure concrete per l'appianamento efficace dei conflitti di convivenza fra animali e agricoltori.


Paolo De Castro: un alleato per l'Italia

Sulla rielezione di Lins ha fortemente influito l'apprezzamento dei suoi colleghi per la sua capacità "di andare al di là delle logiche nazionali, a difesa dell'intera agricoltura europea". Questo è il commento di Paolo De Castro, eurodeputato PD e coordinatore S&D della Comagri.

Da non dimenticare, secondo De Castro "l'impegno diretto, durante le recenti discussioni sulla riforma della Pac, a salvaguardia del budget di 35 milioni di euro riservato agli olivicoltori italiani, che lo rende un alleato fondamentale per tutta la filiera produttiva italiana".