La siccità allenta la presa sulla Basilicata, la Puglia e la Campania meridionale e le conseguenze positive si faranno sentire anche nella Calabria settentrionale. Perché un'attenta valutazione dello stato dei bacini idrici di questa vasta area – strategico serbatoio del Mezzogiorno - restituisce un quadro positivo: il recupero di volumi invasati nei due mesi di primavera meteorologica in 10 bacini c’è stato e di ben il 32,77% ed il deficit idrico al 28 aprile 2020 rispetto ad un anno fa è calato a 80,3 milioni di metri cubi. Tanto emerge confrontando i dati del Bollettino dighe pubblicato ieri dall’Ente per l’irrigazione della Puglia, Lucania e Irpinia.

Con i numeri che seguono -a meno di non andare incontro ad un mese di maggio molto arido e caldo - è prevedibile che per tutta la stagione irrigua verranno osservate ordinarie norme di razionamento, stante la natura promiscua di questi bacini, che alimentano anche il settore civile ed industriale.

Il dato di base è il volume d’acqua invasato nei 10 bacini dell’ente - 8 in Basilicata, Conza in Campania e Serra del Corvo in Puglia – che ieri è stato pari a 446,4 milioni di metri cubi. Il volume invasato alla fine dell’inverno meteorologico il 29 febbraio scorso negli stessi dieci invasi gestiti dall’Eipli - all'indomani del tavolo tecnico convocato dall'assessore alle politiche agricole della Basilicata Francesco Fanelli, che aveva decretato lo stato di attenzione alto sulla siccità - era di 336,2 milioni di metri cubi. Pertanto, il maggior volume di acqua invasata alla fine del secondo mese della primavera meteorologica, rispetto alla fine dell’inverno, è di oltre 110,2 milioni di metri cubi, denotando un tasso di crescita del 32,77%.

Un miglioramento notevole, cui fa da contraltare il confronto con lo scorso anno, quando nei 10 bacini Eipli erano invasati ben 528,7 milioni di metri cubi di risorsa idrica. Pertanto, attualmente, rispetto ad un anno fa, mancano nei bacini Eipli circa 80,3 milioni di metri cubi d’acqua, con un decremento del 15,5%. Da questo punto di vista la situazione è migliorata già rispetto alla fine di marzo 2020, quando rispetto all’analogo periodo del 2019 mancavano ancora 144 milioni di metri cubi.

Per cui, se in termini assoluti può dirsi che vi è stato nel corso del 2020 notevole miglioramento tra fine febbraio e fine aprile, nel confronto con lo scorso anno il deficit idrico dei bacini diminuisce tra 2019 e 2020 nettamente proprio tra fine marzo e fine aprile di ben 63,7 milioni di metri cubi.

E’ il caso dell’importante invaso del Pertusillo, la cui diga sbarra il fiume Agri e che ieri presentava ben oltre 104,4 milioni di metri cubi e un’altezza delle acque sul livello medio del mare posto ad appena 5 centimetri dalla linea di massimo invaso. E rispetto ad un anno fa il Pertusillo contiene circa 2 milioni di metri cubi d’acqua in più ed è vicinissimo alla massima quota autorizzata, pari a 524 metri sul livello del mare. Il recupero di questo invaso è tanto più vistoso se confrontato a quanto conteneva a fine febbraio 2020: ben 83,5 milioni di metri cubi, volume rispetto al quale ora risulta cresciuto di ben 20,9 milioni di metri cubi.

L'invaso di Monte Cotugno, alimentato dalla diga sul fiume Sinni, il più grande, anche se in recupero su fine febbraio di 60 milioni di metri cubi, presenta 68 milioni di metri cubi in meno rispetto al 28 aprile 2019.