Ieri, 22 aprile 2020 il grano duro fino nazionale alla Borsa merci di Foggia, principale mercato all'ingrosso del Sud, ha confermato i prezzi del 15 e dell’8 aprile scorso. In quest’ultima data si era verificato l'ultimo rialzo di ben 10 euro. Sembra pertanto consolidarsi un ritorno alla stabilità sul valore di 310 euro alla tonnellata che si segnala alla seconda seduta con prezzi fermi, seguita al rialzo dell’8 aprile, che precedeva la quotazione del 1° aprile, che invece andava a chiudere una successione di tre settimane a prezzi fermi.

A Bari invece – dopo una settimana di Borsa merci chiusa - tornano i rialzi: +5 euro alla tonnellata per il pastificabile nazionale, che perviene così a 309 euro sui massimi e +3 euro per lo Spagnolo, mentre continua a non essere quotato il Canadese di 1° qualità.

E dai mercati in campagna – rilevati da Ismea - arrivano altri aumenti dei prezzi anche se più contenuti e meno omogenei: Bari (+1%), Matera (+3,7%), Napoli (+09%), Campobasso (+0,5%). Stabili invece Foggia e le piazze siciliane sulla scorsa settimana. Palermo e Catania tornano però visibili dopo due settimane e con prezzi maggiorati di 5 euro rispetto al 1° aprile. Il minimo comune denominatore di questi incrementi è il periodo di esaurimento parziale delle scorte e le notizie sui danni da siccità alla coltura sul prossimo raccolto.

Il tutto avviene con sullo sfondo il mercato americano che a Chicago mette a segno la seconda settimana consecutiva all’insegna dei rialzi, aumentando del 2,59% sulla scorsa settimana e che si è riportato a +2,52% rispetto ai valori di inizio d’anno, registrando una nuova avanzata, coi prezzi trascinati dalla crisi da Covid-19 e sull’onda della pressione della domanda, divenuta insistente.
 

Indice nazionale dei prezzi Usa a Chicago

L'Indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 15 ed il 22 aprile 2020 a Chicago è aumentato di 118 punti (+2,59%), completando il recupero sul profondo calo di due settimane fa e portandosi al rialzo su inizio d’anno. Ieri infatti il livello dell’indice ha raggiunto i 4670 punti: ben 115 in più dall’inizio dell’anno, pari ad un +2,52%. Un grande balzo rispetto all’8 di aprile, quando l’indice si era portato a quota 4430. Il mercato americano risente della crescente domanda di prodotto di qualità, influenzata dalla crisi da Covid-19, che ha spinto i consumi.
 

Prezzi all'ingrosso a Foggia

Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 22 aprile 2020, la sua quarantesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. L’Osservatorio prezzi ne ha fissato il valore in 310 euro alla tonnellata sui massimi e 305 euro sui minimi, e quindi stabile sulle precedenti quotazione dell’8 e del 15 aprile scorsi.

E’ così andato in seconda replica il nuovo record assoluto di prezzo per questa mietitura su questa piazza, dove gli stessi valori erano stati raggiunti l’ultima volta il 2 settembre 2015, quasi 4 anni e otto mesi fa.

La conferma al nuovo stop ai prezzi segue il rialzo di tre settimane fa, che era succeduto alla precedente stasi dei prezzi, iniziata il 4 marzo scorso e protrattasi per ben tre settimane chiuse dalla mancata quotazione del 1° aprile. Verso fine aprile il primo scorcio del 2020 fa contare rialzi complessivi per 25 euro sui massimi a partire dalla prima seduta dell’8 gennaio.

I valori confermati ieri sono superiori di 20 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E appaiono maggiori di 39 euro in confronto a quelli espressi nella seduta del 9 ottobre e di 55 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 310 euro replicati ieri superano di ben 57 euro i valori massimi del 24 aprile 2019, attestati a 253 euro: il 22,53% in più.

I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 80 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 62 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.

Rispetto alla trentanovesima seduta, si conferma stabile il grano duro biologico, interessato due settimane fa da un calo di 5 euro alla tonnellata, sia sui valori massimi che su quelli minimi, che a Foggia lo aveva assestato a 385 euro alla tonnellata sui minimi e i 395 sui massimi. Il grano bio ha perso molto terreno dall'inizio del 2020: ben 30 euro. Al punto che i valori minimi odierni sono inferiori di 5 euro a quelli dell'ultima quotazione della mietitura 2018, fissata il 29 maggio 2019 a 390 euro, mentre i massimi di ieri uguagliano i 395 euro fissati allora.
Curiosità: in un anno, dal 24 aprile 2019, il prezzo medio del grano duro bio è calato di 2,50 euro, lo 0,64% in meno.
 

Borsa merci Bari, frumento duro nazionale

Il 21 aprile 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - è tornato al rialzo di 5 euro alla tonnellata, attestandosi a 304 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi. Un nuovo balzo che segue lo stop ai prezzi del 7 aprile, verificatosi dopo il rialzo di 1 euro della seduta del 31 marzo.

In precedenza, si era osservato un rialzo il 25 febbraio, data che aveva fatto segnare la fine una fase di sedute positive iniziata il 28 gennaio 2020. Da inizio anno, complessivamente il cereale pastificabile su questa piazza ha accumulato rialzi per 24 euro a tonnellata. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 43 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 45 euro.

Il grano duro biologico buono mercantile è stabile, confermandosi a 380 euro alla tonnellata sui minimi e 385 sui massimi, dopo aver perso 3 euro nella seduta del 3 marzo e accusando, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 23 euro.
 

Borsa merci Bari, cereali esteri

Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua trentaseiesima quotazione: e questa volta cresce di 3 euro sulla scorsa seduta, arrivando a toccare i 309 euro alla tonnellata sui minimi ed i 313 sui massimi, registrando un guadagno complessivo - insieme alle ultime sei sedute positive precedenti - di 25 euro sui massimi. Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 45 euro alla tonnellata sui massimi. Il grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15%, per la seconda seduta consecutiva non è stato quotato.
 

Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia

Bari
All'origine Ismea ha rilevato a Bari il 20 aprile 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 306 euro alla tonnellata sui minimi e 310 sui massimi, risultando in crescita di 3 euro alla tonnellata rispetto all'ultima rilevazione del 13 aprile. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 49 euro sui minimi e 48 sui massimi.

Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 20 aprile a 295 euro alla tonnellata sui valori minimi e 303 sui massimi. Ma tali valori secondo l’Istituto, pur risultando nel complesso stabili sull'ultima rilevazione del 13 aprile, non si rilevano significativi, perché il prezzo prevalente si è attestato a ben 311 euro e risulta in crescita del 3,7% sulla settimana precedente. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 57 euro alla tonnellata sui massimi e di 52 euro a tonnellata sui minimi. Volendo raffrontare il prezzo prevalente il 20 aprile scorso al prezzo massimo del 29 luglio 2019, la crescita è stata di ben 65 euro a tonnellata.

Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 15 aprile il grano duro fino nazionale a 295 euro alla tonnellata sui valori minimi e 300 sui massimi, risultando stabile sull’8 aprile. Allo stato la piazza di Foggia guadagna complessivamente 12 euro sui massimi valori che erano stati raggiunti in questa mietitura il 30 ottobre scorso, 283 - 288, e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 45 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 55 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.

Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea il 14 aprile risultano in crescita di 3 euro alla tonnellata sui valori registrati nella settimana precedente, portandosi così a 318 euro sui minimi e 323 sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al 14 aprile scorso, i prezzi sono lievitati di 48 euro sui minimi e 51 euro sui massimi.

Sicilia
Sulle piazze siciliane di Palermo e Catania Ismea ha rilevato i prezzi del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" il 14 aprile 2020: ben 285 euro alla tonnellata sui minimi e 290 sui massimi, valori dati per stabili sulla settimana precedente. In realtà l’ultima rilevazione dell’Istituto nota ad AgroNotize risale al 4 marzo 2020 ed era pari a 280 euro alla tonnellata sui minimi e 285 sui massimi. Pertanto non può non registrarsi una crescita di 5 euro alla tonnellata sull’ultima rilevazione nota. Con gli ultimi valori rilevati in ordine di tempo le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 75 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto 2019.

Campobasso
A Campobasso il 13 aprile Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 262,00 euro alla tonnellata sui minimi e 271,80 sui massimi, registrando valori in crescita sulla rilevazione del 6 aprile di 1 euro a tonnellata, sia sui minimi che sui massimi. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 25,50 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 29,70 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.