Al bando possono partecipare i consulenti o le organizzazioni pubbliche o private che siano abilitate a fornire consulenze tecniche che abbiano sede nell'Unione europea e almeno una sede operativa in Toscana.
Non sono ammesse però consulenze che siano legate alla vendita di prodotti per l'agricoltura, alle attività di certificazione e alle attività di gestione e controllo che riguardano gli aiuti pubblici in agricoltura.
I beneficiari finali del bando, cioè quelli a cui è possibile fare consulenza sono:
- gli agricoltori singoli e associati, iscritti al registro delle imprese e in possesso di partita Iva;
- i titolari di imprese forestali, singoli e associati, iscritti al registro delle imprese e che abbiano una attività principale o secondaria con codice Ateco che inizi con 02;
- i comuni, le unioni di comuni, gli enti parco ed altri eventuali enti pubblici gestori di aree forestali.
Il bando finanzia l'80% delle spese di consulenza che può arrivare fino a un massimo di 1.500 euro, mentre il 20% rimane a carico di chi beneficia della consulenza stessa.
Sono previsti due tipi di consulenza:
- la consulenza di base, che riguarda la soluzione di problematiche legate a tecniche e adempimenti ordinari con almeno due visite in azienda e un massimo di quattordici ore lavorate dal professionista;
- consulenza specialistica, che riguarda l'uso di tecniche o gestioni innovative, con almeno tre visite in azienda e un massimo di trentaquattro ore di lavoro da parte del professionista.
Le consulenze dovranno riguardare una di queste tematiche: la condizionalità, la direttiva acque, gli impegni agroambientali, l'uso dei prodotti fitosanitari, la sicurezza sul lavoro, il primo insediamento dei giovani, la zootecnia, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'agrobiodiversità, le opportunità del Psr, l'innovazione tecnologica e la selvicoltura.
Le domande devono essere inviate tramite Artea entro il 30 aprile 2020.
Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla pagina ufficiale e al testo completo del bando.