Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 Campania mostra tutti i suoi limiti sulle misure strutturali, per quelli che furono tutti gli errori di programmazione del passato. Ed ora è il momento di correre ai ripari. La graduatoria regionale provvisoria della tipologia d’intervento 4.1.1 , quella che finanzia gli investimenti materiali delle imprese agricole, si annuncia gravata da un overbooking da 350 milioni di euro, mentre i mutui a garanzia Banca europea degli investimenti si sono rivelati un salvagente sgonfio ed ora in assessorato Agricoltura ci si sta di nuovo lavorando. Mentre il Psr 2021-2027 è ancora un’ipotesi lontana dall’essere almeno un progetto.

E’quanto emerso ieri mattina a Caserta dal confronto tra Nicola Caputo - consigliere delegato per l’Agricoltura del presidente Vincenzo De Luca -, le organizzazioni agricole ed i portatori d’interesse intervenuti nella giornata d’ascolto in vista della programmazione 2021-2027 dedicata al tema della sostenibilità ambientale.

In particolare, Caputo ha detto: “A breve sarà pubblicata la graduatoria regionale provvisoria della tipologia d’intervento 4.1.1 e posso dire che avremo altri 350 milioni di overbooking, una cifra simile a quella che ha riguardato nei giorni scorsi il Progetto integrato giovani”.

In realtà sul Progetto integrato giovani l'overbookingè pari a circa 350 milioni di euro, che fa salire i progetti ammissibili a finanziamento e non finanziati sulle misure strutturali più importanti del Psr Campania a circa 700 milioni, una cifra imponente, pari a oltre il 38% dell’intero valore del programma: 1812,5 milioni di euro.

Caputo, nel ribadire che “Non perché si presenta un progetto si acquisisce il diritto a vederlo finanziato” ha comunque ammesso che un problema di mancato incontro tra le istanze delle imprese agricole e l'offerta del Psr Campania purtroppo sussiste.
 

Difficoltà da risolvere sui mutui assistiti da garanzia Bei

Sul come offrire una possibilità di agevolazione sostitutiva agli imprenditori agricoli, Regione Campania aveva lanciato tempo fa i mutui agevolati assistiti da garanzia della Banca europea degli investimenti Ma qualcosa è andato storto e si evince chiaramente anche da quanto detto ieri da Caputo.

“Per offrire una seconda occasione almeno ad una parte degli imprenditori agricoli rientrati in graduatoria sulle misure strutturali con un progetto ammissibile a finanziamento, ma non finanziato per mancanza di budget, stiamo studiando un pacchetto di misure di ingegneria finanziaria – ha affermato Caputo – per rafforzare la garanza Fei, stiamo pensando ad una garanzia Ismea ed anche ad un fondo di garanzia regionale.”

Sul punto, AgroNotizie aveva già rilevato presso proprie fonti confidenziali, che i mutui fondiari assistiti da garanzia del Fei, un fondo della Bei, si erano rivelati un salvagente sgonfio per le imprese agricole, che avevano prontamente interpellato le banche designate dal protocollo d’intesa firmato da Abi e Regione Campania sulla Piattaforma multiregionale di garanzia Agri -Italia.

Infatti, le banche avrebbero richiesto comunque agli imprenditori una ipoteca a garanzia della cifra presa a mutuo agevolato, ponendosi la garanzia Bei-Fei come escutibile solo in seconda istanza, ovvero qualora non fosse sufficiente a soddisfare la banca il valore dei beni dell’impresa ipotecati. Tanto si è verificato in Campania mancando ancora una garanzia pubblica di prima istanza, quella normalmente posta in altre regioni aderenti alla Piattaforma multiregionale di garanzia Agri-Italy da Ismea e da fondi delle stesse regioni.
 

Trascinamento sul periodo transitorio, ultima possibilità

Intanto, il nuovo Psr, per i noti motivi del ritardo con il quale Bruxelles approderà all’approvazione del bilancio e all’approvazione dei regolamenti sulla Politica agricola comune, è di la da venire, e una boccata d’ossigeno per i progetti in overbooking potrebbe venire dagli anticipi del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale che saranno impegnati per trascinamento a copertura degli anni 2021 e forse 2022, utilizzando la vecchia normativa Pac. Anche se, vale la pena ricordarlo, in altra sede, il delegato Caputo aveva espresso la sua contrarietà a tale forma di finanziamento, almeno per quanto riguarda i Progetti integrati per i giovani.