In Campania diventa operativa la Piattaforma multiregionale di garanzia Agri-Italia (Agri Italy Guarantee Platform), che vede insieme, per la prima volta in assoluto il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), emanazione diretta della Banca europea degli investimenti (Bei) e la stessa Bei, otto amministrazioni regionali (oltre la Campania, vi partecipano anche Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Calabria) e la possibile partecipazione di istituzioni nazionali quali la Cassa Depositi e prestiti.

Si tratta di un vero e proprio salvagente creditizio da 107 milioni di euro lanciato alle imprese agricole ed agroindustriali che – pur risultando con progetti ammissibili nelle graduatorie delle misure strutturali del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 – non sono state finanziate per esaurimento dei fondi.

Tale operazione è resa possibile perché la Regione Campania ha previsto nel Psr 2014-2020 - grazie alla modifica approvata dalla Commissione europea con Decisione n. C (2017) 1383 del 22 febbraio 2017 - la possibilità di ricorre agli strumenti finanziari per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese agricole ed agroindustriali.
 

Il Fondo dei fondi a garanzia del credito

L’iniziativa è attuata attraverso un innovativo strumento finanziario: il Fondo di fondi. Il Fondo dei fondi è gestito dal Fei, che offre garanzie di portafoglio sui prestiti erogati dagli intermediari finanziari selezionati dal Fei con procedura di evidenza pubblica, e che per la Campania sono – fino ad ora - Credem e Banca popolare di Puglia. Beneficiarie dei prestiti assistiti da tali garanzie sono le imprese del settore primario ed agroindustriale che intendano effettuare investimenti in coerenza con i requisiti di ammissibilità definiti dal Fei in base alle indicazioni dell’Autorità di gestione del Psr e con i criteri di eleggibilità dei costi di cui all’articolo 45 del Regolamento (Ue) n. 1305/2013.

Il portafoglio di garanzie è “uncapped” o verticale (vale a dire senza limiti di portafoglio) e strutturato in modo tale da coprire il 50% del rischio di perdite su tutti i prestiti erogati dagli intermediari finanziari nell’ambito della Piattaforma. In via generale, la garanzia del Fei è cumulabile con altre forme di supporto da parte del Psr entro i massimali di intensità d’aiuto previsti dal Psr stesso.

In Campania i due benefici non sono cumulabili in quanto il sostegno fornito in altre forme dal Psr sulle tipologie d’intervento cui si rivolge la garanzia del Fei - vale a dire 4.1.1 “Sostegno agli investimenti nelle aziende agricole” e 4.2.1 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli nelle aziende agroindustriali” - è già erogato al massimale d’intensità prevista.

Fa eccezione a tale regola il caso in cui un beneficiario, già ammesso a finanziamento a seguito dell’istruttoria regionale, per vincoli inseriti nel bando, abbia avuto un contributo in conto capitale inferiore a quanto previsto. E’ questo un caso che può presentarsi a valere sul bando per la tipologia d’intervento 4.2.1 dove gli ampliamenti delle strutture già esistenti sono incentivate in conto capitale nella misura del 25%.

Il nuovo strumento di garanzia rappresenta, dunque, un'utile opportunità di finanziamento per le imprese della Campania che non hanno potuto beneficiare delle risorse a valere sulle tipologie 4.1.1 e 4.2.1 del Programma di sviluppo rurale.
 

Come funziona la garanzia del Fondo dei fondi

Il Fei emette una garanzia di portafoglio verticale, irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta, a copertura di un determinato ammontare di prestiti erogati in ciascuna regione dagli intermediari selezionati - in Campania il plafond garantito è pari a 107 milioni di euro - e condivide al 50% il rischio con gli intermediari finanziari.

Gli intermediari finanziari di ciascuna regione selezionati dal Fei possono erogare ad imprenditori dei settori agricolo ed agroalimentare - che rispettano ben precisi criteri di eleggibilità - prestiti entro un determinato massimale per ciascuna operazione che, in Campania, ammonta a 550mila euro.

L’intermediario finanziario deve riconoscere che la garanzia è fornita con il fine ultimo di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese (beneficiari finali). Ciascun intermediario selezionato dal Fei si è impegnato ad offrire alle imprese delle specifiche condizioni migliorative rispetto alle proprie ordinarie politiche di mercato: tipicamente con una riduzione del tasso di interesse e delle altre forme di garanzie collaterali richieste.

In particolare, la riduzione del tasso di interesse su ciascun finanziamento prenderà in considerazione la commissione di garanzia, il tasso di garanzia e il costo del rischio e del capitale in relazione a ciascun beneficiario finale in assenza di supporto da parte della garanzia Fei. Il “trasferimento del beneficio” della garanzia sarà, pertanto, più basso per i beneficiari finali meno rischiosi rispetto a quelli più rischiosi.

La durata dei finanziamenti con garanzia Fei va da 2 a 12 anni. Il termine ultimo per l'erogazione dei finanziamenti è fissato al 31 dicembre 2023.

Lo strumento di garanzia, in quanto svincolato delle procedure dei bandi regionali, opera esclusivamente in base alle disposizioni dell’articolo 45 del regolamento 1305/2013 e pertanto sono ammissibili le spese previste in tale articolo. Pertanto non viene fatto riferimento all’articolazione per tipologie d’intervento previste nel Psr Campania 2014-2020. Non sono invece ammissibili per lo strumento finanziario gli investimenti di cui all'articolo 46 del regolamento Ue 1305/2013 (irrigazione) anche quando tali investimenti sono strettamente connessi alla realizzazione di impianti produttivi.

Infine, ammesso che il beneficiario abbia richiesto la garanzia Fei, in virtù dell'accordo Abi - Regione Campania, il beneficiario può chiedere un altro finanziamento non assistito da strumenti di garanzia affinché la banca possa anticipare il contributo in conto capitale.