Si è riunita a Roma il 16 gennaio scorso, nella sede della Puglia, la commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano.

È intervenuto in commissione il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Si è discusso della nuova Pac e dalla commissione è stato ribadito il no delle Regioni italiane sia al taglio del bilancio agricolo che al tentativo di Bruxelles di centralizzare la gestione dei Piani di sviluppo rurale. E si è anche entrati nel merito del dispositivo per aiutare la Puglia a uscire dall’incubo Xylella fastidiosa. Il primo passo sarà il decreto anti-Xylella, che Centinaio porterà in Conferenza Stato Regioni il 24 gennaio.
 

Emiliano, il decreto anti-Xylella presto in Conferenza Stato Regioni

"Al ministro Centinaio – ha riferito Emiliano - abbiamo anche ribadito la nostra particolare attenzione al decreto anti-Xylella. Il ministro mi ha detto che andrà in Conferenza Stato Regioni il 24 gennaio, quindi si tratta di avere un altro po' di pazienza per avere le norme adatte a migliorare la nostra capacità di contrasto alla Xylella”.
 

Finanziamento del Piano, il punto della situazione

Sui denari necessari a vare il piano di rigenerazione dell’agricoltura del Salento infetto, Emiliano ha sottolineato: “I 30 milioni per la regione Puglia sono già pronti per il cosiddetto top-up, cioè per aggiungerli alla misura 5.2 del Psr, che consentirà di finanziare le imprese che vorranno reimpiantare cultivar di olivo resistenti o tolleranti, e poi ci vorranno gli altri 70 milioni di euro promessi dal governo, che speriamo siano messi subito a disposizione. Il tempo purtroppo non è una variabile indipendente, è importantissimo che il reimpianto parta in questa stagione olivicola perché altrimenti rischiamo di perdere ancora un anno".
 

La posizione di Coldiretti Puglia

"Tempi stretti e certi sono fondamentali sia a livello regionale che nazionale. Auspichiamo che il 'Decreto Xylella' del ministro Centinaio, di cui non si conosce la stesura finale, rappresenti veramente una svolta e sia condiviso da agricoltori, frantoi cooperativi e privati e vivaisti e da tutti i territori, e dia immediatamente corso agli investimenti, unitamente al primo vero piano di comunicazione istituzionale che metta un punto fermo sulla disinformazione seriale che su Xylella afferma tutto e il contrario di tutto" ha commentato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, mentre parlava innanzi al consiglio di Coldiretti Lecce, riunito sul tema nella stessa giornata.

"A livello regionale ci aspettiamo un segnale reale di discontinuità rispetto al passato – ha incalzato Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - perché era già definito lo scorrimento della graduatoria del bando della sottomisura 5.2 per le imprese agricole più piccole, ma servono tempi certi per il bando della 4.1C per miglioramenti fondiari e gli impianti e della 4.2 per la trasformazione.
Le istituzioni regionali, attraverso il ministro Centinaio, devono chiedere all'Europa di fare della Puglia il centro di ricerca e di rinascita della cultura dell'olio, in modo che anche l'Ue contribuisca al danno provocato che oggi supera il miliardo di euro e che nessun intervento regionale o nazionale sarà mai in grado di coprire. Non dimentichiamo che il sistema di controllo dell'Unione europea con frontiere colabrodo ha lasciato passare materiale vegetale infetto, poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam".

 

Cia Puglia, ritardi nelle autorizzazioni ai vivaisti viticoli

"Siamo al fianco del Consorzio Vivaisti viticoli pugliesi. Agli incomprensibili ritardi nel rilascio delle autorizzazioni, necessarie ai vivaisti per commercializzare i loro prodotti, il servizio fitosanitario della Regione Puglia deve porre immediato rimedio". E' con queste parole che Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Puglia, interviene a sostegno dei vivaisti e della loro denuncia di una situazione "assurda, paradossale, che danneggia le imprese, i lavoratori, un intero comparto da 20 milioni di euro di fatturato e 50mila giornate di lavoro all'anno", ha aggiunto Benedetto Accogli, presidente provinciale di Cia Salento.

Il problema sono le autorizzazioni alla commercializzazione dei prodotti del settore vivaistico viticolo pugliese. L'organismo cui compete rilasciare le autorizzazioni è il Servizio fitosanitario della Regione Puglia. "Si riscontra un servizio inadeguato, che non dà risposte, incapace di assolvere il proprio ruolo e le proprie responsabilità", ha spiegato Carrabba.

"I nostri vivaisti sono tra i migliori d'Europa: dopo la tragica comparsa del fenomeno Xylella, si sono autonomamente attrezzati, con ingenti investimenti, per termo-trattare i loro prodotti, così da commercializzare materiale assolutamente sicuro e garantito. I vivaisti non chiedono soldi, pretendono solo di essere messi nelle condizioni di lavorare, di garantire la continuità e lo sviluppo di un settore fondamentale per la nostra agricoltura, tra l'altro tra i più innovativi e tra i migliori al mondo per varietà, biodiversità, professionalità espresse anche da tanti giovani che si sono formati tra campo e università", ha continuato Carrabba.

Secondo Cia Puglia, il presidente Michele Emiliano deve accertare i motivi del mancato o lacunoso funzionamento del servizio fitosanitario della Regione. Una verifica celere, per stabilire se gli uffici e il personale preposto vadano velocemente riorganizzati e potenziati. Le autorizzazioni devono e possono essere verificate e rilasciate in tempi certi, tali da garantire alle aziende vivaistiche di poter continuare a fare il proprio lavoro e assicurare la possibilità di commercializzare i propri prodotti.