Se la Giunta regionale della Campania vara la riforma dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, c’è un territorio – quello della provincia di Caserta – che è il vero epicentro della crisi di questi enti in questa regione. E Le organizzazioni agricole prendono posizione. Arrivando a minacciare azioni legali per interruzione di pubblico servizio, a causa del sostanziale mancato avvio della stagione irrigua da parte del Consorzio Aurunco di bonifica, come fa Coldiretti Caserta, o chiedono all'ente di non emettere i ruoli di contribuenza, come indicato da Confagricoltura Caserta, sempre per compensare il mancato servizio irriguo del Consorzio Aurunco di bonifica. In entrambi i casi le organizzazioni tentano di richiedere un parziale ristoro per gli agricoltori che, pur in un’estate piovosa, si sono ritrovati a pianificare colture irrigue con troppa poca acqua nei campi.

Su sette enti commissariati in Campania due si trovano in Terra di Lavoro e, su oltre 300 milioni di debiti accumulati, 61 milioni sono sul groppone del solo Consorzio di bonifica del Volturno, mentre debiti per altre decine di milioni gravano sul Consorzio Aurunco di bonifica: che sul versante di Caserta non è riuscito ad avviare la stagione irrigua, determinando danni ingenti e la conseguente protesa delle organizzazioni.
  

Coldiretti pronta alla denuncia per interruzione di pubblico servizio

Coldiretti Caserta ha comunicato con una nota ai massimi vertici regionali ed al consigliere delegato per l’Agricoltura Franco Alfieri la propria posizione in merito alla irreversibile situazione creatasi nelle aree di competenza del Consorzio di bonifica Aurunco.
 
“Sin dall’inizio dell’anno abbiamo chiesto alla Regione di destinare risorse all’ente consortile perché impossibilitato a svolgere i lavori di manutenzione delle opere di bonifica e degli impianti irrigui” dichiara il presidente di Coldiretti Caserta, Manuel Lombardi.

Ma gli appelli sono caduti nel vuoto: “Evidentemente il fatto che il Consorzio Aurunco di bonifica non sia in grado di fornire un adeguato servizio ai consorziati ed al territorio, facendo collassare le imprese agricole che comunque rappresentano una fetta importante dell’economia di questa parte di provincia, non interessa a nessuno – sottolinea Angelo Milo, direttore di Coldiretti Caserta, che annuncia - abbiamo dato mandato ai nostri legali di verificare se vi siano gli estremi per una denuncia per interruzione di pubblico servizio e di pubblica utilità (ex articolo 331  del Codice penale) e chiedere contestualmente il risarcimento dei danni subiti dalle colture e l’impedimento di comunicazione dei ruoli di contribuenza per l’anno 2018.
 

Confagricoltura Caserta, stop alle cartelle 2017 e 2018

Nei giorni scorsi, con una lunga ed articolata nota, Confagricoltura Caserta ha preso posizione sulla questione dei consorzi di bonifica. E ne ha per tutte le gestioni. Sulla vicenda del risanamento finanziario, già prevista dall’articolo 37 dalla legge regionale n 4 del 2003, ricorda che “la situazione è diventata intollerabile”.
Perché ancora oggi, il Consorzio Aurunco non è in grado di assicurare l’irrigazione né l’ordinaria funzionalità. In una nota inviata dal presidente di Confagricoltura Caserta, Raffaele Puoti, al Consorzio è stata denunciata “L’assenza totale delle attività di bonifica e di irrigazione di codesto consorzio che, nel tempo, ha determinato maggiori oneri di gestione delle aziende e minor entrate per effetto delle inevitabili riduzioni sia qualitative che quantitative delle relative produzioni aziendali”.

Puoti scrive anche: “Già nell’anno 2017, una stagione irrigua, partita con circa due mesi di ritardo, inefficiente e con una fornitura parziale dei comizi, ha determinato sostanziali danni alle produzioni agricole, impiantate con il presupposto di area irrigua, fondamentale per il raggiungimento di un risultato produttivo idoneo e ottimale per la commercializzazione. Per giunta, la stagione estiva è stata caratterizzata da una condizione di siccità agroambientale, acclarata dalla Regione Campania”.

Con detta nota, gli organi di rappresentanza del Consorzio sono stati invitati “a non emettere il ruolo di contribuenza per l’anno 2018 e, nel contempo, a provvedere allo sgravio totale del ruolo di contribuenza, già emesso, per l’anno 2017 e l’Unione provinciale di Caserta si è riservata, a nome dei soci rappresentati, di comunicare “i danni ricevuti sulle produzioni per assenza delle attività istituzionali dell’ente”.
 

Confagricoltura sui Consorzi del basso Volturno e Sannio Alifano

Nella nota di Confagricoltura Caserta si ricorda ancora come “Il Consorzio del basso Volturno, anch’esso in gravi difficoltà economiche e finanziarie e gestito dalla Regione Campania, distribuisce, invece, l’acqua per irrigazione sempre con notevole ritardo su molte aree del comprensorio, ridimensionando la potenzialità della coltivazione agricola e, in molti casi, rendendola impraticabile”.

Il Consorzio Sannio-Alfano, che ha sede a Piedimonte Matese e a cui è stato affiancato l’intero comprensorio del Consorzio della Valle Telesina - in liquidazione da più di trent’anni - è l’unico ad avere un’amministrazione eletta dai consorziati in provincia di Caserta. Tale consorzio, allo stato, emette un ruolo di contribuenza non conforme al Piano di bonifica e di classifica approvato, imputando maggiori oneri agli agricoltori e quasi nulla ai cosiddetti utenti extragricoli" sottolinea Confagricoltura.

“La Confagricoltura di Caserta - conclude Il presidente Puoti - è al fianco degli agricoltori esasperati da tanti disservizi. Saranno intraprese tutte le azioni necessarie affinché il sistema dei consorzi di bonifica venga sostanzialmente modificato e garantisca agli agricoltori i servizi per cui sono stati istituiti”.