"E' una opportunità che i nostri agricoltori non possono perdere – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e che si è sviluppata principalmente nelle province di Bari e Taranto e rappresenta una svolta soprattutto nelle aree violate dai disastri ambientali come Brindisi e Taranto, che possono diventare il distretto della canapa del Sud Italia, dove le imprese hanno il divieto di coltivazione di prodotti agroalimentari, per le emergenze ambientali causate per esempio dalla centrale di Cerano a Brindisi e dall'Ilva a Taranto”.
“Dalle attività sulla canapa ed in particolare dalla selezione di nuove varietà – aggiunge Cantele - stanno emergendo applicazioni in campo alimentare, cosmetico e nutraceutico che verosimilmente offriranno nuove possibilità di sviluppo di impresa e l'assunzione di nuovo personale. Può essere coltivata senza alcun impiego di diserbanti e insetticidi. Ha minime esigenze di fertilizzanti e lascia nel terreno una buona dotazione di sostanza organica, rappresentata da una gran parte dell'apparato fogliare, oltre all'abbondante e profondo apparato radicale".
L'affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito - sottolinea la Coldiretti - la diffusione della canapa, che è particolarmente versatile negli impieghi; la sua coltivazione contribuisce inoltre alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione, oltre a frenare la perdita di biodiversità.
"Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine – aggiunge Angelo Corsetti, direttore Coldiretti Puglia - che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. Dalla canapa si ricavano inoltre tessuti naturali ottimi sia per l'abbigliamento, poiché tengono fresco d'estate e caldo d'inverno, sia per l'arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. Le colture che seguono la canapa rispondono positivamente, producendo sensibilmente di più. In alcuni casi il grano rende anche il 20 per cento in più rispetto ad una tradizionale rotazione con altre graminacee o bietola. I venti anni dedicati quasi esclusivamente a studiare questa pianta hanno consentito all'Italia di collezionare un catalogo di canapa selvatica e non, con più di 300 tipi diversi".
Un impulso ulteriore, sul filo della trasgressione, è arrivato dalla nuova frontiera della "cannabis light” con la coltivazione e vendita di piante, fiori e semi a basso contenuto di Thc che potrebbe sviluppare un giro d'affari potenziale stimato in oltre 40 milioni di euro.