L'Europa, e l'Italia in particolare, sono indietro per quanto riguarda gli investimenti nell'Agtech e nel FoodTech. Secondo l'ultimo report di AgFunder, piattaforma californiana che mette in contatto investitori e imprese, nel 2017 sono stati ben dieci i miliardi di dollari messi sul piatto dai fondi internazionali per far crescere le startup e le aziende lungo tutta la filiera agroalimentare. Poche le realtà europee e nessuna italiana.
Avere un fondo di investimento gestito da italiani con sede a Parigi e Bologna significa dare un'opportunità a tutte quelle realtà che oggi sono costrette ad andare all'estero per cercare investitori e crescere. E per l'Italia, che fa dell'agroalimentare uno dei suoi cavalli di battaglia, si tratta di un'ottima opportunità. E un modo per stare al passo con Stati Uniti, Regno Unito, Israele e Cina, i paesi che oggi investono maggiormente nell'innovazione nel settore agroalimentare.
Ma in quali tipologie di realtà Five seasons ventures ha intenzione di investire? In startup e aziende innovative lungo tutta la filiera agroalimentare con particolare attenzione al settore della tracciabilità, della sicurezza alimentare, della lotta allo spreco di cibo e all'aumento sostenibile delle produzioni agricole attraverso il precision farming e lo sviluppo di prodotti innovativi. Focus poi sulle nuove tendenze di consumo guidate dai millennials che si stanno affacciando sul mercato. Le nuove generazioni hanno dato prova di volere soluzioni ad alto contenuto di tecnologia, ma di essere anche attente al tema della sostenibilità sociale e ambientale.
Ma chi sono Niccolò Manzoni e Ivan Farneti? Farneti ha una lunga esperienza di venture capital, con investimenti realizzati per un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di dollari. La sua esperienza inizia come investment manager in Deutsche bank tech ventures e poi come partner del fondo Doughty Hanson tech ventures e come membro del Board dell'acceleratore Seedcamp.
Ivan Farneti (a sinsitra) e Niccolò Manzoni (a destra)
(Fonte foto: Five seasons ventures)
"Nel 2018, l'opportunità di investire in FoodTech mi ricorda dove il mercato del software e di internet erano nel 1997, quando l'ondata di innovazione non trovava ancora un'adeguata offerta di capitale specializzato a finanziarla", ha spiegato Farneti. "Questo è il momento di investire nel FoodTech innovativo, e con Five seasons ventures ci siamo mossi per primi, portando capitali istituzionali e la mentalità del venture capital anche in questo settore".
Niccolò Manzoni è invece uno dei primi investitori europei ad aver creduto nel FoodTech. Come manager di un importante Family office inglese, ha costruito un portafoglio di dieci delle aziende che hanno definito il settore del FoodTech, quali Impossible foods, Perfect day, Beyond meat, Clear labs and memphis meats.
"I consumatori stanno mostrando sempre più interesse nel cibo che comprano e mangiano, nelle loro diete, nella riduzione di sale, zucchero e grassi saturi, ma anche interesse nella nutrizione personalizzata e nei benefici della comprensione del microbioma intestinale", spiega Manzoni. "In Five seasons ventures cerchiamo aziende che possono cambiare la dinamica di questo settore, che hanno tecnologie provate, l'inizio di trazione commerciale e sono nel mirino strategico delle grosse aziende agro-alimentari".
Ai due fondatori si aggiunge un team con esperienza pluridecennale nell'industria agroalimentare, tra cui Giancarlo Addario (ex Barilla) basato a Bologna nel cuore della Food Valley italiana, Marco Iotti (ex Nestlé) e Rob Wylie (ex Shell Agrichem).