La prima edizione della Fiera agricola dell’arco alpino, datata 1971, fu il primo passo in direzione della nuova strategia della diversificazione in fiere specializzate, con un conseguente allontanamento dal modello delle fiere campionarie, come d’altronde era anche la Fiera d’autunno. L'edizione numero uno rappresentò dunque un nuovo e lungimirante orientamento dell’intera strategia di Fiera Bolzano, allora ancora ente pubblico. Per farlo, venne scorporato dall’annuale fiera campionaria un importante settore, al quale fu dedicata una manifestazione a se stante. In questo modo, l’agricoltura cominciò ad essere presa in considerazione in quanto fattore sociale ed economico vitale per il territorio. La popolazione rurale contribuisce, infatti, significativamente alla salvaguardia delle tradizioni contadine e delle usanze autentiche e si fa portatrice dei valori tradizionali. Non da ultimo, gli agricoltori costituiscono un pilastro fondamentale per la funzionante struttura sociale, per l’impegno sociale a livello locale e nelle attività di volontariato.
Con una quota che si avvicina al 6% del prodotto interno lordo e il conseguente alto tasso di occupazione, il settore agricolo è tuttora una delle colonne portanti dell'economia altoatesina e Agrialp permette ancora una volta di fare esplorare l'intero spettro delle attività agricole e di montagna. Nella Provincia autonoma di Bolzano, la superficie sfruttata a uso agricolo è pari a 240.000 ettari, che corrispondono a circa un terzo dell'intera superficie del Sudtirolo. Queste cifre sottolineano l'importanza del settore nel territorio locale.
Furono gli espositori a spingere verso la creazione di una fiera specializzata che tenesse conto delle esigenze e delle particolarità dell’agricoltura nelle zone alpine. Ciò spiega probabilmente anche l’immediato successo dell’evento, al quale parteciparono 239 espositori e circa 17.000 visitatori. A titolo di confronto: alla manifestazione di quest’anno parteciperanno oltre 400 espositori e sono attesi nuovamente circa 40.000 visitatori. La cifra degli espositori è dunque aumentata di circa il 75%, mentre quella dei visitatori è più che raddoppiata.
Mentre la manifestazione si è sempre tenuta nello stesso periodo dell’anno, ovvero verso la fine delle attività agricole nel tardo autunno, dopo tre edizioni si decise di passare ad una frequenza biennale che rispettasse maggiormente il ciclo di rinnovo dell’agricoltura.
Agrialp, nome adottato a partire dal 1999, è stata inoltre l’ultima fiera ad essere organizzata nella vecchia sede in Romstrasse, prima che il nuovo complesso fieristico ne assumesse ufficialmente le funzioni nel marzo del 1998 con la fiera specializzata Hotel. Grazie al trasferimento nella “zona industriale” a Bolzano Sud, la manifestazione poté finalmente espandersi, dopo che per anni aveva faticato a contenere un’affluenza record. La superficie espositiva crebbe di un terzo e a quasi tutti gli espositori venne offerto un posto all’asciutto, mentre in precedenza molti avevano dovuto accontentarsi di uno spazio all’aperto.
Il programma informativo svolge fin dalla prima edizione un ruolo fondamentale per la fiera, anche grazie alla collaborazione dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi, un partner della prima ora. Ad Agrialp hanno sempre trovato spazio temi di attualità, come ad esempio nel 1973 l’elettrificazione delle masi di montagna, o rimasti attuali anche al giorno d’oggi, come la formazione professionale presente già alla prima edizione, e l’agriturismo. Anche la rivista specializzata locale, il Südtiroler Landwirt, che quest’anno festeggia il suo 70° anniversario, affianca la fiera fin dai primi anni come importante partner del mondo dei media.
Agrialp è un elemento fondamentale del calendario delle manifestazioni dedicate all’agricoltura; la fiera si svolge ogni due anni alternandosi con “Interpoma”, dedicata ai professionisti della coltivazione, dello stoccaggio e della commercializzazione delle mele.
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Fonte: Fiera Bolzano