L'ente di certificazione investe infatti sulle competenze e la professionalità a favore del Mediterraneo, così da sostenere lo sviluppo di un'economia che punti al bio e facilitare la circolazione dei prodotti e materie prime provenienti da quei paesi.
L'importanza del Mediterraneo
"Si parla sempre di Mediterraneo per tensioni politiche, migrazioni e difficoltà economiche - spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato del Ccpb - l'esperienza del Ccpb è invece perfettamente sostenibile da ogni punto di vista: economico, sociale e ambientale. Crescono professionalità solide e di alto livello. E in tutto questo l'Italia e il made in Italy giocano un ruolo positivo e propositivo come piattaforma di sviluppo del Mediterraneo".Agricoltura biologica mediterranea
"Il Mediterraneo per il Ccpb è un'area strategica" continua Piva. "Si tratta di paesi con un'agricoltura importante, anche se non sviluppata come quella italiana ed europea, ma che proprio per questo può avere margini di crescita consistenti".Tanto più che grazie a condizioni climatiche e colture simili, i paesi del Mediterraneo possono essere fornitori di materie prime e prodotti per aziende italiane. Ccpb può infatti certificare prodotti provenienti dall'estero secondo il regolamento equivalente a quello europeo Reg. CE 834/2007, oltre che secondo le rispettive norme nazionali.
Ccpb nel Mediterraneo e nel mondo
In tutta l'area mediterranea si possono contare 600 aziende certificate e nel complesso le cinque società hanno un fatturato di oltre 500mila euro e danno lavoro a trentacinque tra dipendenti e personale ispettivo.Oltre ai cinque paesi sedi di società e uffici, il Ccpb è autorizzato a operare con i suoi servizi di certificazione anche in Arabia saudita, Canada, Cina, Giappone, Giordania, Iran, Iraq, Mali, Oman, Pakistan, San Marino, Siria, Stati Uniti e Svizzera.
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Fonte: Ccpb (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici)
Autore: G R