La strategia del Cae è aggregante, alla ricerca costante di un incremento delle dimensioni operative del gruppo: nei prossimi giorni i vertici del Consorzio presenteranno ai soci il piano industriale triennale iniziato nel 2016 e poi modificato anche in modo funzionale agli andamenti globali. Il giro d’affari del Cae si aggira intorno ai 500 milioni di euro, grazie anche alle società controllate e partecipate, oggetto del percorso riorganizzativo attuato dal management per recuperare efficienza e ottimizzazione della propria rete.
Si sono consolidate attività molto performanti come la mangistica, con Emilcap, la sementiera (Sis) e l’assistenza tecnica dei mezzi e forniture legate al settore carbo-lubrificante. Saranno oggetto di riprogrammazione strutturale e organizzativa attività come il garden e la fertirrigazione. Sotto il profilo finanziario, c’è un progressivo riassorbimento delle operazioni di fusioni, fondamentale per garantire una maggiore solidità per il futuro.
“La strada intrapresa è quella della multifunzionalità per aree vaste – ha sottolineato il presidente del Cae Gabriele Cristofori – ed è strettamente connessa a quella che è la nostra idea del domani. Un futuro in cui i soci del Consorzio agrario dell’Emilia possano trovare in questa realtà un supporto per il loro operare quotidiano che li porti fino al traguardo naturale della loro mission di impresa, ovvero generare reddito contribuendo da protagonisti al miglioramento del territorio in cui lavorano con qualità e impegno”.
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Fonte: Consorzio agrario dell'Emilia
Autore: Lorenzo Pelliconi