Servono maggiori controlli per il settore e più tutele per le vere imprese agrituristiche della Campania per valorizzare un patrimonio importante dell'agricoltura regionale. E' questo il messaggio che Terranostra e Coldiretti Campania hanno lanciato lo scorso 29 marzo 2017, presentando alle istituzioni ed ai soci la proposta di modifica alla Legge regionale della Campania n. 15 del 2008 sulla disciplina dell'agriturismo.

Il convegno di presentazione della proposta, che si è tenuto a Torre del Greco (Napoli), è stato la tappa conclusiva di un tour regionale che ha toccato tutte le province. L'obiettivo condiviso in un processo partecipativo "dal basso" è stato spingere la valorizzazione del vero agriturismo, mettendo un argine alla concorrenza sleale e alla perdita di credibilità che questo importante comparto agricolo rischia di subire a causa del mancato rispetto delle regole e di un sistema di controlli strabico.
 
Ha aperto i lavori Gennaro Granata, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Campania, seguito dalle relazioni di Manuel Lombardi, presidente regionale di Terranostra, e Maria Tortoriello, dell'area legale di Coldiretti Campania. A seguire gli interventi di Filippo Diasco, direttore generale assessorato alle Politiche agricole della Regione Campania, e di Loredana Raia, consigliere regionale e componente della Commissione Agricoltura.

Ad illustrare il nuovo corso degli Agriturismi Campagna Amica sono stati Diego Scaramuzza e Toni De Amicis, presidente e segretario nazionale di Terranostra. Ha arricchito la mattinata di lavori l'intervento di Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea. Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello.
 
Le modifiche richieste
Secondo Terranostra e Coldiretti nella legge campana è necessario riformulare le finalità con l’inserimento del concetto di multifunzionalità e la previsione di un efficiente sistema di controlli. Va poi tutelato l’esercizio in forma familiare dell’agriturismo, fino ad un massimo di dieci ospiti. La legge dovrà esplicitare la non equiparazione a ristoranti ed altre attività ricettive degli agriturismi.

Terranostra e Coldiretti chiedono la trasformazione dell’archivio regionale in registro con verifica del possesso del fascicolo aziendale agricolo e  l’inserimento di un corso iniziale per i nuovi operatori, affiancato da un programma di formazione professionale continua. Necessario poi il ricorso alla semplificazione amministrativa per le pratiche di accesso e controlli stringenti sull’uso improprio della denominazione agriturismo;

Altro tassello: dovrebbe scattare l’obbligo di esporre al pubblico la lista delle aziende agricole fornitrici dei prodotti non realizzati in proprio affiancato dalla disposizione che riformula le percentuali di impiego di prodotti aziendali nella somministrazione di pasti e bevande, così suddivise: 50% provenienti dall’azienda e dall’area di appartenenza, 40% dal territorio regionale e 10% di provenienza extraregionale in assenza di prodotti similari, con la sola deroga al vincolo dei prodotti territoriali in caso di calamità naturali e per periodi determinati. E ancora nella legge regionale sugli agriturismi andrebbe inserita la valutazione della ruralità dei locali e dei metodi tradizionali di lavorazione per tutelare le aziende dai controlli sanitari e andrebbero prescritti controlli annuali a campione sul 10% degli agriturismi.

Infine, la legge va aggiornata, poiché manca ogni riferimento al ruolo dell’agriturismo nello sviluppo dell’agricoltura sociale; e vanno trasferiti i poteri di controllo dalle Province ai Comuni.
 
"Questa proposta, seppure migliorabile – ha sottolineato il presidente Lombardi – è il frutto prezioso di un rapporto autentico tra Terranostra e gli imprenditori agrituristici. Abbiamo raccolto le osservazioni di tutti, da cui è emersa una richiesta chiara e semplice: valorizzare il vero agriturismo contro l'abuso che spesso e volentieri se ne fa. I concetti chiave del testo che affidiamo alla Commissione Agricoltura della Regione sono distintività, autenticità e tracciabilità. Vogliamo che l'agriturismo sia valorizzato ma rispettando l'obbligo ad essere altra cosa rispetto alla ricettività tradizionale”.