La Confederazione europea piccole imprese - Cepi - si candida ad un ruolo originale nel mondo dell'agroalimentare e dà vita ad Agrocepi, sindacato di rappresentanza di agricoltori e imprese impegnate nella trasformazione delle materie prime agricole.

Il presidente nazionale di Agrocepi è Corrado Martinangelo, uomo politico salernitano, molto vicino al ministro Maurizio Martina, al punto da essere stato parte del suo gruppo di lavoro. In questa veste ha condotto la trattativa tra le parti per la nuova normativa sulla tracciabilità della filiera bufalina e ha lavorato molto per risolvere i problemi fitosanitari della filiera castanicola in Campania.
 
"Agrocepi è insieme un nuovo traguardo ed un nuovo punto di partenza per la Confederazione. Il lavoro fatto fin qui nel mondo delle imprese ci ha portato a dover constatare che l'agricoltura e l'agroalimentare hanno un loro impatto sempre più importante nell'economia del paese. Per questo abbiamo deciso di dare vita a una Federazione dell'agroalimentare di Cepi: Agrocepi. Con l'obiettivo di mettere insieme gli interessi di tutta la filiera.
Come Giunta abbiamo deciso di dare la responsabilità di questa federazione a Corrado Martinangelo che sarà il presidente della Federazione agroalimentare di Cepi"
. Così qualche giorno fa Rolando Marciano, presidente del Cepi, ha annunciato la nascita di Agrocepi e la nomina a presidente di Martinangelo.
 
"La Giunta nazionale di Cepi ha formalmente avviato la costituzione della Federazione nazionale agroalimentare - Agrocepi, indicandomi quale presidente nazionale. Ringrazio il presidente Marciano e tutta la Confederazione per la fiducia accordatami e come sempre profonderò il massimo impegno per contribuire da un versante non istituzionale alla crescita dell'agroalimentare italiano" afferma Martinangelo.
 
"Agrocepi ha l'ambizione di rappresentare il settore primario, l'agricoltura e l'agroindustria - ha aggiunto Martinangelo - in un processo di filiera, anche attraverso alleanze su progetti e programmi con le altre organizzazioni di riferimento e in un rapporto proficuo con le istituzioni europee, nazionali e regionali".