E' stato presentato nella mattinata di oggi, 15 dicembre 2016, a Palermo il primo bando della misura 4.1 del Programma di sviluppo rurale della Sicilia 2014-2020.
"Ci sono 100 milioni di euro per gli investimenti in agricoltura nel primo bando della misura 4.1 del Psr Sicilia 2014-2020", ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura della Sicilia Antonello Cracolici.
In pratica vanno a bando quasi un quarto delle risorse pubbliche della misura, che ammontano a 424 milioni di euro.
 
"Verranno favoriti progetti che scommettono sul biologico e i regimi di qualità certificata, oltre che sulla chiusura della filiera produttiva, la sostenibilità ambientale e le fonti rinnovabili. Sono previsti finanziamenti al 50% a fondo perduto che arrivano al 70% per gli investimenti condivisi tra aziende che si associano, per i giovani agricoltori già insediati fino ai 40 anni di età e per le zone montane o svantaggiate e classificate come Natura 2000" ha spiegato Cracolici.
 
Sono stati introdotti criteri di semplificazione burocratica"La documentazione relativa alla cantierabilità e alle autorizzazioni dovrà essere presentata solo dalle aziende che saranno ammesse a finanziamento, ciò determina uno snellimento ed il risparmio di inutili costi per le aziende che presentano le istanze e che poi non saranno finanziate" ha continuato l'assessore. 
 
"Da oggi possiamo dire che il Psr è partito e non deve ancora partire. Spetta ora alle aziende dimostrare la capacità di migliorare la propria forza produttiva e di saper conquistare sempre maggiori quote di mercato" ha sottolineato Cracolici.
 
L'assessore, infine, rilancia su due temi importanti: aggregazione tra produttori agricoli e necessità per la Sicilia di darsi una propria industria di trasformazione"Abbiamo impresso criteri nuovi per modernizzare l'assetto strategico del nostro sistema agricolo, incentivando l'aggregazione tra i produttori, la concentrazione dell'offerta e l'innovazione, per rafforzare l'organizzazione produttiva e l'export" ha concluso Cracolici.
"Dobbiamo costruire una vera e propria industria dell'agroalimentare siciliano che sia in grado di intercettare la domanda di qualità e sicurezza alimentare che cresce in tutto il mondo".