Confronto e arricchimento sul tema dell’innovazione nel settore agroalimentare, questo lo scopo del panel in diretta streaming sulla pagina Facebook del Future Food Institute con l’hashtag ufficiale #AgroGeneration.
Per raccontare la food innovation non si può che partire dal seme, così introduce il panel il moderatore Cristiano Spadoni, giornalista di AgroNotizie.

Con il progetto sostenibilità del grano duro - spiega Leonardo Mirone di Barilla - forniamo agli agricoltori un sistema di supporto alle decisioni che aiuta a minimizzare gli input”.
Per il 2015 si sono ottenuti 140mila tonnellate di grano duro con 1500 aziende. Negli ultimi 4 raccolti, i produttori hanno avuto un aumento di resa del 15 -30%, una diminuzione di costo del 5-15%, emissioni di CO2 inferiori del 15% rispetto alle colture standard.

Per Matteo Vignoli di Food Innovation Program dell'Università di Modena e Reggio Emilia, l'agricoltore è tradizione e innovazione insieme. Infatti, è tra i più veloci ad adottare le tecnologie quando l’innovazione è vantaggiosa, riuscendo a portare investimenti e tecnologie nel campo in cui hanno impatto.

La (ri)abilitazione della terra può essere sostenuta da diversi strumenti finanziari.
Coltivare il futuro - spiega Roberto Cassata di UniCredit - è un accordo siglato con il Mipaaf che si occupa di finanza, formazione, accompagnamento all’internazionalizzazione e innovazione”.

Fino al 2018 la Sicilia avrà 400milioni di euro di nuova finanza con gli AgriBond garantiti dall’Ismea all’80%. Per l’innovazione disporrà di 2,2 miliardi di fondi europei di cui 45% destinato a investimenti produttivi e innovazione e si disporrà anche di altre proposte come Value4Food per tracciare tutta la filiera.

Altre soluzioni arrivano dal Credito Siciliano. “Già da 2 anni - spiega Giovanni Pluchino - supportiamo aziende agricole caratterizzate da un indice dimensionale basso con difficoltà di accesso ai finanziamenti”.
Si è cercato di “cucire” lo strumento finanziario sull’azienda stessa avvalendosi di visite tecniche, analisi dei flussi finanziari, business plan con modelli personalizzati, triplicando così l’erogazione del credito.

Tutti strumenti che devono comunicare tra di loro. Tra le linee di sviluppo di ST Microelectronics figurano anche Smartfood e Smartfarm.
ST produce i semiconduttori - spiega Filippo Colaianni - che sono collocati nelle serre per monitorare e gestire l’irrigazione, le ventole o nei droni o ancora nell’individuazione dei calori delle vacche, nella gestione della mungitura e della razione”.

Altre applicazioni riguardano i sistemi anticontraffazione con etichette dotate di chip NFC o le arnie intelligenti per monitorare la presenza dell’ape regina, la temperatura interna dell’alveare o la sciamatura delle api.

Secondo Vignoli l’Agrogeneration ha l’opportunità di dare una nuova svolta all’agricoltura investendo sulle tecnologie e sulla diffusione internazionale. Esportando, ad esempio, in Cina con il progetto E-Marco Polo, un accordo tra Alibaba, tramite la sua piattaforma B2C TMall Global, il governo italiano e le banche Intesa Sanpaolo e UniCredit - come ha ricordato Roberto Cassata. In questo modo le aziende potranno vendere il proprio prodotto ai consumatori cinesi senza avere una presenza fisica nel paese.

A cura di Marianna Martorana 


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