Presentato oggi a Roma il rapporto Agromafie 2016. Contiene anche l’Indice di organizzazione criminale (Ioc) – elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare: si fonda su 29 indicatori specifici e rappresenta la diffusione e l’intensità in tutte le province del fenomeno dell’associazione criminale, che si riflette sul settore primario.
 
L’Ioc in Campania risulta elevato sia nel capoluogo (Napoli: 78,9) che a Caserta (68,4) e Salerno (44,3), ma è inferiore nell’entroterra della regione. Contro un dato medio nazionale di 29,1, l’indice tocca 100 a Ragusa e zero a Lecco.

"I dati sulla criminalità nel settore agroalimentare della Campania confermano che il problema è serio. Il nostro impegno quotidiano è proprio nell'invertire la tendenza. Coldiretti fa la sua parte, senza fare sconti a nessuno. Alle Istituzioni chiediamo di aiutarci garantendo trasparenza e legalità". Commenta così Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale, il rapporto Agromafie 2016, con riferimento all’Indice di Organizzazione Criminale

"Coldiretti è in prima linea su più fronti - sottolinea il presidente Masiello - dalla lotta al caporalato alla richiesta di tracciabilità per i prodotti. Quanto al lavoro nero, monitoriamo le nostre aziende e siamo pronti ad espellere dall'organizzazione chi non rispetta i lavoratori. Questo fenomeno va stroncato, perché alimenta la concorrenza sleale. Allo stesso modo chiediamo alle Istituzioni un controllo sul mercato nero ortofrutticolo”.

Una delle piaghe delle campagne di Napoli e Caserta sono i furti di trattori con richiesta di riscatto, ma più di recente si sta affermando il furto di derrate agricole, che colpisce soprattutto l'ortofrutta: “Nelle zone più esposte al rischio si moltiplicano i furti nelle campagne e spuntano banchetti illegali lungo le strade, dove viene venduta la refurtiva – ricorda Masiello, che afferma - ormai siamo alle postazioni fisse, quasi una sfida sfacciata all'impunità. E invece le imprese agricole andrebbero difese come primo presidio di legalità. Possono essere gli avamposti dello Stato nelle aree rurali. Noi ce la mettiamo tutta, senza piangerci addosso”.

Masiello, ricordando la corsa al ribasso dei prezzi agricoli campani durante la crisi per Terra dei Fuochi dice: “Ci abbiamo messo la faccia anche quando si è speculato commercialmente sui problemi della Campania. Ora chiediamo un cambio di passo, nell'interesse generale e non solo di un settore. L'agricoltura contribuisce fortemente a tirare il carro dell'economia regionale, innescando effetti positivi su tutti gli altri settori. Questa è la grande sfida che abbiamo davanti. Ecco perché al presidente Vincenzo De Luca chiediamo un impegno straordinario della Regione sui nuovi Psr. Ma la legalità è la condizione preliminare affinché gli investimenti producano effetti positivi e duraturi".