Classe 1960, presidente del gruppo Caviro, raccoglie il testimone di Raffaele Gordini, alla guida dell’associazione provinciale da 10 anni. Con l’elezione a presidente provinciale di Confcooperative, Dalmonte ha annunciato la propria intenzione di rassegnare le proprie dimissioni dalla presidenza della cooperativa di ristorazione Gemos, alla luce del nuovo incarico associazionistico.
“Inizialmente non era nei miei programmi – commenta Dalmonte – ero molto preso da altri impegni ma ho scelto di accettare questo incarico perché mi sento parte di questa organizzazione e credo sia giusto mettersi al servizio di una cosa in cui si crede. C’è molto da lavorare per adeguarsi al cambiamento in atto e per dare le risposte giuste alle cooperative associate. Lavoro, legalità, partecipazione, welfare, ambiente e ricambio dirigenziale restano i temi fondamentali su cui dobbiamo concentrarci mentre, contemporaneamente, dobbiamo agire per chiudere i cantieri ancora aperti che ci riguardano direttamente”.
I cantieri aperti sono chiaramente Confcooperative Romagna e Alleanza delle Cooperative italiane.
“Credo che le ragioni per fare Confcooperative Romagna e Aci Romagna siano tante e importanti – continua Dalmonte – sono ragioni pratiche, che porterebbero vantaggi ai soci dal punto di vista economico, gestionale e politico. Molte altre rappresentanze, in primis la pubblica amministrazione, hanno ridisegnato i propri confini ed è un passo che ci viene richiesto. Anche l’Alleanza delle Cooperative è alle porte, a livello nazionale molto è già stato fatto mentre sui territori mancano ancora alcuni passaggi importanti. Nei prossimi mesi dovremo lavorare per portare a casa anche questo progetto e per superare le resistenze che dovessero emergere. E’ fondamentale concentrarsi sul bene delle associate che saranno le prime a trarre vantaggio dalla nuova organizzazione”.