Supportare la filiera vitivinicola nazionale, mettere a disposizione delle imprese un sistema di competenze tecniche e strategiche, offrire un profilo di sostenibilità, e tutelare e difendere la qualità del made in Italy nel mondo.

 

Con questi obiettivi nasce la Fondazione Vino Patrimonio Comune che ha tra i soci fondatori Federvini e Alleanza delle Cooperative Italiane - Agroalimentare, e che è stata presentata al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e Forestale lo scorso 15 novembre.

 

Federvini e Alleanza delle Cooperative Italiane - Agroalimentare insieme rappresentano oltre il 60% del fatturato del settore vitivinicolo italiano, pari a 7,8 miliardi di euro sui 13 miliardi totali, più del 60% della produzione vinicola nazionale (cioè 30 milioni di ettolitri sui 50 milioni totali, e oltre la metà degli addetti del settore: 11mila su un totale di 22mila).

 

Luogo di unione e allo stesso tempo di promozione, la Fondazione intende creare una relazione comune tra imprese e ricerca.

 

Al cuore della sua mission - viene spiegato - "l'autenticità intesa come difesa dell'origine e della genuinità delle materie prime, e la sostenibilità intesa come modello di sviluppo socio economico ambientale delle imprese e dei territori di tutti i distretti vitivinicoli italiani".

 

Il primo mandato di presidente della Fondazione Vino Patrimonio Comune è stato affidato a Marcello Lunelli, vicepresidente di Cantine Ferrari e associato Federvini; alla vicepresidenza è stato designato Luca Rigotti, presidente di Gruppo Mezzacorona e coordinatore del Settore Vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative; la Fondazione è dotata di un Consiglio di amministrazione paritetico in rappresentanza delle due associazioni fondatrici, di un Comitato esecutivo e di un Comitato scientifico composto da autorevoli esponenti del mondo della ricerca. La sede istituzionale è a Verona, nel palazzo storico dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere.

 

"Celebriamo oggi la costituzione di una Fondazione che nasce dai produttori per i produttori, dalle imprese per le imprese - dichiara Lunelli - per rafforzare e consolidare il valore del vino e la sua viticoltura quale ambasciatore dell'italianità nel mondo".

 

Si tratta - osserva Marcello Lunelli - di "un progetto ambizioso, pionieristico nella sua ideazione, che vuole imprimere un forte indirizzo di sistema in grado di contribuire alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio delle imprese vitivinicole, supportando l'avvio in sicurezza del processo di innovazione tecnologica e organizzativa dell'ecosistema vitivinicolo verso modelli di sviluppo sostenibili che salvaguardino la qualità e la redditività lungo tutta la catena del valore. Intendiamo mettere in relazione le imprese, il consumatore e il mercato - prosegue Lunelli - con gli enti pubblici preposti alla ricerca, alla tutela e valorizzazione delle produzioni vitivinicole italiane ed i migliori performer di organizzazioni, consorzi, imprese e mercato".