A dicembre l’Indice è sceso ancora dell’1% rispetto al valore rivisto di novembre, con il calo dei prezzi di carne, prodotti lattiero-caseari e cereali, che ha più che compensato i guadagni registrati da zucchero e oli vegetali.
“Le forniture abbondanti a fronte di una domanda mondiale timida e l’apprezzamento del dollaro sono la ragione principale per la generale debolezza che ha dominato i prezzi alimentari nel 2015” ha spiegato Abdolreza Abbassian, economista senior della Fao.
Andando nello specifico prodotto per prodotto, l’indice relativo ai prezzi cerealicoli è sceso in dicembre dell’1,3%, rispetto al valore registrato nel mese di novembre, mentre il sotto-indice, che comprende anche il riso, nel corso del 2015 è sceso in media del 15,4% rispetto all’anno precedente. Sul fronte dei lattiero-caseari nel mese di dicembre si attenuato dell’1% e nel corso dell’anno è stato del 28,5%, al di sotto del livello medio del 2014.
Scende anche l’indice dei prezzi della carne, con una riduzione in dicembre del 2,2%. Nel corso dell’anno scorso i prodotti legati al settore sono stati costosi, in media, del 15,1% in meno rispetto al 2014. In crescita a dicembre i prezzi degli oli vegetali (+2,1%) e lo zucchero (+0,6%), mentre la media 2015 è stata anch’essa inferiore rispetto al 2014.