“Valorizzazione del settore agricolo attraverso azioni condivise e con il potenziamento degli strumenti finanziari oggi disponibili. Ma anche lavorare affinché il Programma di sviluppo rurale possa essere semplificato nella parte amministrativa e possa davvero fare integrazione, organizzare i territori e le aree interne e valorizzare le imprese agricole”. Esordisce con queste parole la nota della Cia Campania diramata ieri, poco dopo un incontro definito “lungo e proficuo” tra il presidente della Campania De Luca e i vertici regionali della Cia Campania, rappresentata dal vicepresidente nazionale e presidente campano, Alessandro Mastrocinque e dal direttore Mario Grasso.
“Siamo davvero soddisfatti dell’incontro con il presidente che ha mostrato grande sensibilità e attenzione ai temi del settore agricolo”, hanno dichiarato Mastrocinque e Grasso.
“Le prime azioni da portare avanti insieme riguardano la nuova programmazione e il potenziamento di uno strumento finanziario di grande importanza per il comparto agricolo quale è il Programma di sviluppo rurale sul quale abbiamo illustrato al presidente le nostre priorità”, hanno proseguito.
“De Luca ci ha fornito il suo pieno supporto alla valorizzazione del comparto semplificando le procedure e intervenendo per rimettere al centro i territori”, hanno concluso il presidente e il direttore della Cia Campania, Alessandro Mastrocinque e Mario Grasso.
La notizia di ieri sera fa seguito ai segnali negativi giunti alla Campania dalla Commissione europea il 24 settembre, quando i vertici della regione hanno discusso a Bruxelles della rendicontazione della vecchia programmazione e dell’implementazione della nuova.
In particolare, vi sarebbero problemi di implementazione per gli strumenti regionali cofinanziati dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Evidentemente De Luca pensa forse ad una possibile integrazione di queste forme di progettualità con il Psr 2014-2020 che è cofinanziato dal Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, come per altro già fatto da altre regioni, come la Sardegna. E sarebbe un modo per venire incontro, insieme, alle richieste di Bruxelles e alle istanze del mondo agricolo.
Per quanto riguarda i programmi 2007/2013 si registra il deciso no della Commissione alla proroga del termine del 31 dicembre per la rendicontazione, cosa che afferisce anche al Psr, mentre per quanto concerne la possibilità di spostare risorse finanziarie da un asse all’altro sul Psr 2007/2013 non ci sono notizie, il che significa che l’interlocuzione è ancora in corso.