Prendiamo come esempio una varietà “Big Top”, allevata a Vaso ritardato, con sesti d'impianto di m. 6,00 tra le fila e m. fila, con densità teorica di 416 piante all'ettaro, considerando un periodo di piena produzione (3°-12° anno). Occorre fare, come sempre, la solita distinzione fra imprenditore puro, azienda in economia e coltivatore diretto, per capire la curva dei costi medi per un ettaro coltivato a nettarine.
Considerando il caso dell'imprenditore puro, come con le albicocche, anche nelle nettarine raccolta e potatura sono le due operazioni che assorbono più risorse, seguiti dai trattamenti parassitari e dal diradamento. Il costo medio per ettaro di nettarine per un imprenditore puro è di 15.608,57 euro, considerando una produzione media 230 quintali. Questo implica un costo medio di 67,86 euro al quintale e 0,68 euro al chilo.
L'azienda in economia, vantando il risparmio nei costi del canone di affitto, oltre che di direzione e amministrazione, abbassa di nove centesimi il costo medio al chilo, con 13.536,30 euro all'ettaro e 0,59 euro per chilo di nettarine prodotte. Passando infine al caso del coltivatore diretto, il risparmio, rispetto al primo caso, è ancora una volta notevole. Ci vogliono 28 centesimi per produrre un chilo di nettarine, con un costo medio per ettaro di 6546,38 euro.
Sulla curva dei costi del coltivatore diretto incide per la maggior parte la spesa per l'assicurazione contro la grandine, voce importante ma ancora da definire, ancora in attesa di decisioni istituzionali. Dall'andamento dei costi di produzione di questa coltura, si può capire come molte imprese abbiano deciso di sostituire la produzione di nettarine con altre colture. Questo, perchè, naturalmente, ai livelli medi dei prezzi degli ultimi dieci anni, in molte campagne non si è riusciti a chiudere i bilanci, causa prezzi conferiti in campo troppo bassi e costi di produzione non sostenibili.
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