Il Parlamento europeo chiede misure concrete per garantire ai produttori agricoli dei settori lattiero-caseario ed ortofrutticolo giusti profitti e protezione dagli shock di mercato. Le due risoluzioni approvate dal Parlamento chiedono anche ai Paesi membri di agevolare il lavoro delle associazioni di categoria per tutelare la professione. Ancora molto da fare per quanto riguarda  l'attuazione del pacchetto latte. Contrastare pratiche sleali e promuovere vendita diretta nell'ortofrutta.

Un settore lattiero-caseario redditizio, sostenibile e competitivo
Nella risoluzione dell'eurodeputato James Nicholson (conservatore, britannico) vengono sottolineati diversi punti: prima di tutto si esorta la Commissione europea a far fronte, con ulteriori misure di mercato mirate, alla crisi causata dall'embargo russo e crisi attuale del settore lattiero-caseario. Poi si invita a mantenere un settore lattiero-caseario sostenibile nelle zone svantaggiate, montane e insulari e nelle regioni ultraperiferiche. Poi ancora si chiede alla Commissione di presentare uno o più strumenti normativi che consentano di prevenire e gestire efficacemente le nuove crisi nel settore lattiero-caseario per rispondere alla volatilità dei prezzi dovuta anche alla fine delle quote latte.

Delude l'attuazione del pacchetto latte
Nel testo si sottolinea come l'attuazione del pacchetto latte è ancora in una fase iniziale, si esorta ad estendere i contratti obbligatori a tutti gli Stati membri e si raccomanda alla Commissione di adottare obiettivi chiari per quanto concerne le organizzazioni dei produttori, i contratti e le contrattazioni collettive. A questo riguardo si chiede un rafforzamento sostanziale dell'Osservatorio sul mercato del latte per metterlo in grado di  trasmettere alla Commissione, agli Stati membri e alle parti interessate allarmi più rapidi e più frequenti, di anticipare le situazioni di crisi e di fornire raccomandazioni strategiche sulla base di analisi di mercato e strumenti predittivi.

Ortofrutta, contrastare pratiche sleali e promuovere vendita diretta
Nella risoluzione "Il settore ortofrutticolo dopo la riforma del 2007" dell'eurodeputato Nuno Melo (popolare, portoghese) si chiede prima di tutto alla Commissione di intensificare gli sforzi per combattere le pratiche commerciali sleali che, insieme alla pressione esercitata dalle grandi catene di distribuzione sui produttori, associati o meno, costituiscono il principale problema da affrontare per garantire un reddito dignitoso ai produttori di ortofrutticoli. Inoltre si invita la Commissione a promuovere misure finalizzate a incoraggiare la commercializzazione diretta dei prodotti delle organizzazioni dei produttori visto che la vendita diretta costituisce un'alternativa alla grande distribuzione. A tal riguardo, si sottolinea l'importanza del mantenimento di standard di qualità europei per i prodotti ortofrutticoli freschi al fine di garantire una qualità elevata e omogenea all'interno della filiera.

Potenziare le organizzazioni dei produttori
Nel testo si sottolinea che il livello di organizzazione fra i produttori rimane mediamente basso in tutta Europa. Secondo la relazione, è importante aumentare il livello generale del sostegno a queste organizzazioni e fornire incentivi più efficaci sia nazionale che internazionale e a ridurre l'onere amministrativo abolendo le valutazioni intermedie svolte dalle autorità nazionali. Pertanto si invita la Commissione a ripristinare il sostegno finanziario per gli investimenti diretti alle organizzazioni di recente istituzione. Preoccupa, invece, il fatto che le realtà di dimensioni maggiori (circa il 18%, con un fatturato superiore a 20 milioni di euro) sono destinatarie di circa il 70% dell'aiuto finanziario dell'Ue.

Semplificare l'accesso ai mercati terzi
Nel testo si pone l'accento sulla necessità di semplificare per i produttori l'accesso ai mercati dei Paesi terzi rafforzando allo stesso tempo il regime di controlli delle importazioni per equipararlo a quello applicato dalla maggior parte dei partner commerciali al fine di conseguire una concorrenza più equa con le importazioni e la reciprocità nei requisiti fitosanitari. Per questo la Commissione europea dovrebbe intensificare gli sforzi nei negoziati commerciali con i Paesi terzi per conseguire l'eliminazione degli ostacoli tariffari e fitosanitari imposti alle produzioni europee, consentendo così l'apertura di nuovi mercati per i prodotti ortofrutticoli dell'Unione.