“C’è molto da fare qui in Campania, una regione che ha un paesaggio meraviglioso ed un’agricoltura che produce eccellenze. C’è da fare insieme un bel lavoro in questa regione con la nuova amministrazione" ha detto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina sabato scorso, appena giunto ad Agropoli da Milano per intervenire ad un incontro di ascolto organizzato dai gruppi parlamentari del Pd.

A giudicare dalle presenza c’erano tutti i numeri per poter dedurre il nome del nuovo assessore all’agricoltura della Campania, ma il neoeletto governatore, Vincenzo De Luca, è stato il grande assente della giornata.
E il ministro ha dato un consiglio sul Programma di sviluppo rurale della Campania 2014/2020 al futuro assessore della regione: “Se posso permettermi, investite sugli imprenditori agricoli che si mettono insieme”.

Parole di plauso sono andate all’iniziativa del Consorzio di tutela della Melannurca Campana Igp e del Dipartimento di farmacia dell’Università Federico II di Napoli, che hanno recentemente presentato all’Expo di Milano due prodotti nutraceutici derivati dai polifenoli delle mele, tra i quali un anticolesterolo.
E’ un caso di successo, di grandissima rilevanza" ha detto Martina.

Sul Psr Campania 2014/2020 la prima ad intervenire è stata Marina Berlinghieri, deputata Pd e membro della Commissione Politiche dell’Unione Europea, che con riferimento al Psr predisposto dalla giunta di centro destra, e che conta 600 osservazioni da parte di Bruxelles, ha detto: “L’Italia riparte se riparte il Sud, basta con i Psr bocciati. Non abbiamo più alibi per non spendere i soldi nell’agroalimentare.”

Poco dopo, Maurizio Martina ha aperto il suo intervento ricordando il binomio inscindibile tra sostenibilità ambientale e competitività in agricoltura.

Martina ha così ricordato le quattro priorità per un nuovo modello agricolo italiano calato nella realtà del Mezzogiorno.

Qualità e distintività
“Bisogna lavorare sulla qualità e la distintività del nostro patrimonio agroalimentare, grande fattore di competitività che altri paesi non hanno. Si tratta di una caratteristica che non è scontata. Abbiamo un tesoro di distintività e tipicità che è un grandissimo valore soprattutto se pensiamo a quello che può fare l’agroalimentare italiano fuori confine”.
Ma, ha aggiunto subito dopo il ministro: “Nulla è scontato, nel tempo della globalizzazione altri paesi si stanno organizzando nella qualità dell’agroalimentare e chi ha avuto occasione di frequentare Expo ne ha preso coscienza”. E ha ricordato: ”Occorre alzare il livello del confronto per non essere battuti in futuro, a cominciare dai controlli sulla qualità, io qui rivendico una primogenitura del sistema italiano dei controlli, che funziona e che stiamo cercando di alleggerire sul piano burocratico.”

Dimensione aziendale 
“In Italia abbiamo oltre un milione di aziende agricole e per me questo è un valore, perché significa un agricoltura ramificata nel territorio e ha rappresenta un elemento di welfare durante la crisi, ma nel quadro della competizione globale è un handicap, e qui al Sud la questione organizzativa è forte. Occorre costruire un cambio di passo nella riorganizzazione del sistema delle imprese. Abbiamo rese per ettaro nettamente superiori a quelle dei sistemi agricoli di Francia e Usa, ma abbiamo una bassa redditività delle imprese agricole. Dove abbiamo organizzato le piccole imprese con strumenti nuovi abbiamo fatto cose clamorose e nel Mezzogiorno possiamo fare ancora di più”.
Su questo tasto Martina ha insistito e parlando di consorzi e contratti di filiera ha detto: “Bisogna estendere questi strumenti al Sud, che hanno esperienze agricole straordinarie”.
“Se penso all’ortofrutta del Mezzogiorno che fatica ad avere rapporti con la Gdo, credo anche che solo se ci si organizza su base territoriale con questi strumenti allora si può fare molto nel quadro di una strategia complessiva, nel quadro di attività che stiamo promuovendo”.

Promozione del sistema agroalimentare del Mezzogiorno
Martina ha ricorda: “Abbiamo messo 70 milioni di euro nella promozione selezionando i mercati puntando sui Consorzi di tutela e su nuovi mercati, come la costa ovest degli Stati Uniti. Le imprese del Sud sono parte di questa grande operazione”.

Psr
“Sui Psr si può lavorare sulla qualità e sulla competitività. E il tema del Psr è cruciale" ha detto il ministro e, rivolto alla platea campana ha aggiunto: "Se mi posso permettere, evitiamo di spappolare in mille rivoli le risorse che avete. Concentratevi sui nodi strutturali con meccanismi premiali, diamo risorse a quelli che si mettono insieme, non sprechiamoli su chi lavora da solo, che può essere anche bravo, ma proprio perché è solo non ce la fa a cambiare il modello di agricoltura che abbiamo”.

A margine dell’incontro, Martina, rispondendo ad AgroNotizie sulla Melannurca Campana Igp ed i prodotti nutraceutici che se ne possono ottenere, tra i quali un anticolesterolo, recentemente presentati nel quadro dell’Expo a Milano, ha detto: “Io sono contento che questa iniziativa sia stata presentata ad Expo, perché un'esperienza importante come questa ha avuto la possibilità di essere rappresentata all'esposizione universale ed è un modo di rispondere anche a tutti quelli che si fanno domande su quali siano i contenuti dell’esposizione universale di Milano. Sono esperienze alle quali do molto valore, perché vanno oltre la stessa agricoltura con un importante protagonismo della ricerca. Si tratta di un caso di successo e di grandissima rilevanza”.