Il Pil italiano è rimasto invariato tra il terzo e il quarto trimestre del 2014: crescita zero, è vero, ma ciò significa l'arresto della caduta dei mesi precedenti e, quindi, della recessione in cui versa il Paese. A dirlo le stime preliminari dell'Istat.
Se la notizia è stata accolta con sospiri di sollievo da più parti, ma non dall'agricoltura, mai come ora stretta nella morsa dei prezzi e del maltempo. Sono sempre le stime dell'Istat a indicare una contrazione del valore aggiunto dell'agricoltura a livello congiunturale.

"L'agricoltura – commenta Copagri – ha retto bene in questi anni l'impatto della crisi proponendosi con un ruolo importante per la produzione industriale, per l'export agroalimentare, per il contenimento della disoccupazione ed anzi, in alcuni casi, per la crescita occupazionale. Il settore, tuttavia, si è anche trovato e si trova a fare i conti con una compressione dei ricavi e con un'insostenibilità dei costi che si riflettono negativamente sul proprio valore aggiunto. Problema noto, quello dei rapporti di filiera, che la crisi ha acuito. Serve un agroalimentare concretamente coeso". 

Rocco Tiso, presidente di Confeuro, sottolinea in una nota l'assenza di riforme che grava sul settore. "Come Confeuro – dice Tiso – abbiamo più volte chiesto ai governi di prendere coscienza della situazione dell'agricoltura italiana e dei suoi operatori, ma non è stato fatto e stiamo assistendo, nostro malgrado, al lento deteriorarsi del più grande patrimonio nazionale.
C'è un solo mezzo per impedire che tutto questo accada: agire. Per questo ci auguriamo che il ministro Martina non sia troppo impegnato con Expo e abbia del tempo da dedicare anche agli agricoltori
".

Sul calo del Pil agricolo grava sicuramente il crollo dei raccolti dovuto al maltempo. Secondo i dati di Coldiretti, nel 2015 sugli scaffali dei supermercati ci sarà il 35 per cento in meno di olio di oliva italiano, il 25 per cento per gli agrumi, 15 per cento per il vino fino al 50 per cento per il miele, mentre il raccolto di castagne è stato da minimo storico.