In un workshop su invito è stato presentato l’Ist (Income Stabilization Tool), uno strumento innovativo di stabilizzazione del reddito destinato a rivoluzionare i destini di molte imprese agricole grazie ad una sorta di intervento pubblico privato che viene previsto nella nuova Pac 2015-2020.
La novità consiste nel fatto che se un’azienda agricola subirà una perdita del 30 %, rispetto al bilancio precedente, potrà avere un indennizzo del 65% da fondi comunitari a patto che il restante 35% sia coperto da un fondo mutualistico. E in Veneto il fondo mutualistico è già realtà.
"In Italia non ci sono altre realtà che stanno avendo per il momento i nostri risultati e soprattutto ci hanno confermato che in Europa siamo assieme al Fiuli le realtà apripista per la messa a regime dell’Ist – spiega Valerio Nadal, presidente di Condifesa Veneto oltre che di quello trevigiano - Mettere a punto un fondo di stabilizzazione del reddito significa che si potrà garantire una vera tutela alle aziende agricole venete di fronte a fenomeni di volatilità dei prezzi e perdite di reddito derivanti da crisi di mercato e altre criticità. Al nostro workshop Samuele Trestini dell’università di Padova ha dimostrato in base ad una sua analisi di dati statistici che questo fondo potrebbe essere fattibile sia in termini di semplicità operativa, sia in termini di costo a carico delle aziende agricole. Per questo i Consorzi di difesa del Veneto e del Friuli hanno chiesto alla regione e al ministero, presenti all’incontro, di contribuire al finanziamento di uno studio di fattibilità nelle nostre regioni. Abbiamo un’occasione davvero rivoluzionario che non dobbiamo perdere”.
Intanto, Condifesa Veneto lancia la nuova generazione di fondi mutualistici con i quali le aziende agricole possono tutelarsi dai danni da animali selvatici, emergenza nelle semine, problematiche derivanti dalla difesa integrata e quindi a bassissimo impatto ambientale. In Veneto sono già circa 7500 le aziende agricole che hanno aderito ai fondi mutualistici.
I fondi mutualistici sono di fatto una sorta di mutuo soccorso tra agricoltori che secondo dei regolamenti che in trasparenza ne disciplinano il funzionamento accantonano delle somme da utilizzare per fronteggiare alcune problematiche-avversità. Il Condifesa Veneto con il Friuli Venezia Giulia hanno costituito 4 anni fa i primi fondi mutualistici in agricoltura che senza finanziamenti pubblici hanno dato importanti risposte alle aziende agricole aderenti. Per avere la misura del funzionamento di questi fondi nel 2013 il fondo ha erogato indennizzi per oltre 125.000 euro ad aziende della nostra regione che hanno perso parte della propria produzione a causa animali selvatici. Questo è uno strumento molto importante specie a fronte di una scarsità di risorse messe a disposizione dalla nostra Regione. Questi indennizzi arrivano alle aziende entro l’anno, quelli pubblici anche dopo due e sono dieci volte inferiori al bisogno.
Nel caso del fondo per le risemine l’adesione costa alle aziende un euro ad ettaro ed ha consentito nel 2013 di erogare 81.000 euro di indennizzi per avversità non coperte dai prodotti assicurativi offerti dal mercato. Nel terzo caso il fondo per la riduzione dei geodisinfestanti sul mais è stato ritenuto una best practice dal Copa-Cogeca che è il comitato europeo che rappresenta le organizzazioni agricole. Questo fondo messo appunto con Veneto Agricoltura consente di tutelare allo stesso tempo il reddito dell’impresa agricola e l’ambiente.
“La crisi probabilmente sta facendo riscoprire i vantaggi di stare insieme e ci ha spinto a cercare delle nuove soluzioni innovative per dare stabilità e sicurezze ai nostri agricoltori che nel mondo sono i veri maestri del made in Italy – conclude il presidente Nadal – Come Condifesa Veneto a nostra volta ci siamo messi insieme al Condifesa del Friuli con il quale abbiamo costituito l’associazione interregionale Agrifondo Mutualistico. Insieme andremo sicuramente più lontano”.
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Fonte: Condifesa Veneto