Lo afferma il presidente nazionale della Cia - Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino.
“La verità è che il decreto dovrebbe essere ritirato e riscritto completamente. Così com’è, rappresenta un aggravio pesante e intollerabile per gli agricoltori, che già subiscono le conseguenze della crisi sul settore e delle avversità atmosferiche - continua Scanavino -. Oltretutto, il provvedimento arriva a ridosso dei termini di pagamento, entro il prossimo 16 dicembre, violando lo Statuto del contribuente che prevede almeno 60 giorni per gli adempimenti dall’entrata in vigore della disposizione tributaria”.
Per questo, conclude il presidente della Cia, “bisogna intervenire subito con un’azione coordinata con i parlamentari e bloccare un decreto che penalizza in modo drammatico e assolutamente non equo il settore primario”.
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