Forte delusione del Copa-Cogeca per la sospensione precoce da parte della Commissione europea del primo regime di aiuto inteso ad alleviare la pressione sui produttori europei di ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo sulle esportazioni agricole. Secondo le stime è stata spesa solo una frazione dei fondi assegnati ad agosto al regime in questione e il Copa-Cogeca chiede che il resto dell'aiuto, valutato a oltre 85 milioni di euro, sia utilizzato nel gennaio prossimo per un nuovo regime al scopo di prevenire un crollo completo del mercato, dato che la stagione sarà al suo apice e che i volumi di produzione saranno più elevati. Questa richiesta è stata formulata alla luce della discussione al comitato di gestione dell'Ue sulle domande e le cifre definitive nel quadro del regime. I risultati della riunione mostrano che un aiuto inferiore a 40 milioni di euro è stato probabilmente approvato per il ritiro di prodotti dal mercato a fini di distribuzione gratuita ad organizzazioni caritative, per usi non alimentari e per la raccolta verde, e ciò rispetto ai 125 milioni di euro stanziati inizialmente al regime.
Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, ha dichiarato "Siccome il 29% delle esportazioni di ortofrutticoli europei è normalmente destinato alla Russia e i prezzi sono calati di oltre il 50% in alcuni casi, deploro vivamente che la Commissione abbia sospeso il regime precocemente prima che i produttori abbiamo avuto tempo di applicarlo e che le domande di aiuto siano state adeguatamente verificate. Sono necessarie altre azioni mirate per prevenire nuove contrazioni dei prezzi e l'ulteriore declino dei redditi. L'anno prossimo, a gennaio, inizierà la principale stagione di esportazione verso la Russia e sarà indispensabile un'azione più forte. Chiediamo pertanto che il resto dell'aiuto valutato a oltre 85 milioni di euro sia utilizzato nel gennaio prossimo per un nuovo regime al scopo di prevenire un crollo completo del mercato, dato che la stagione sarà al suo apice e i volumi di produzione saranno più elevati". In aggiunta, dal momento che normalmente il 24% del valore totale delle esportazioni di carni suine europee è destinato alla Russia, tale settore soffre da mesi a causa dell'embargo. Bisogna adottare misure volte a migliorare la situazione, in particolar modo per prodotti specifici quali il grasso e i sottoprodotti. Occorre altresì condurre campagne di promozione per le carni suine e concedere un sostegno per trovare nuovi sbocchi di mercato per la produzione.
Nel settore lattiero-caseario, gli acquirenti rinviano le proprie decisioni in fatto di acquisti il più a lungo possibile, a causa dell'instabilità del mercato. Il Copa-Cogeca è inoltre deluso del fatto che la Commissione europea abbia deciso di sospendere improvvisamente, alla fine di settembre, l'aiuto temporaneo all'ammasso privato per il formaggio. Questo tipo di aiuto dovrebbe essere ancora disponibile per i Paesi maggiormente colpiti dall'embargo. Vista la difficile situazione, occorre flessibilità a livello nazionale per permettere agli Stati interessati di riprendersi dal superprelievo sul latte. Infine, vi è il rischio che il basso prezzo di riferimento per il latte possa far scendere i prezzi europei per il prodotto a livelli inferiori ai costi di produzione. Il prezzo di intervento per il latte deve quindi essere aggiornato urgentemente per tenere conto dell'aumento dei costi di produzione.
Tenuto conto del fatto che le esportazioni europee di carni bovine verso la Russia iniziano normalmente a novembre, è necessario erogare un sostegno per trovare nuovi sbocchi di mercato per detta produzione, ad esempio in Turchia, trattare la questione delle barriere non tariffarie al commercio e assicurare che le carni bovine europee possano nuovamente entrare sul mercato degli Stati Uniti dopo la loro decisione di togliere il divieto di esportazione.
In una lettera inoltrata oggi al nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il Copa-Cogeca ha chiesto l'assegnazione di un aiuto supplementare di provenienza esterna al bilancio della Pac per finanziare misure mirate poiché la controversia è di natura politica e gli agricoltori e le cooperative agricole non ne sono assolutamente responsabili. Il Copa-Cogeca ha insistito sulla necessità di assegnare nel bilancio 2015 dell'Ue risorse sufficienti per il finanziamento di questa crisi senza precedenti che ha colpito gravemente il settore agricolo europeo.
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Fonte: Copa Cogeca