Con queste parole il ministro Maurizio Martina ha annunciato che sono in corso di pagamento gli anticipi della Domanda Unica 2014. A partire dalla prossima settimana 1.035.695 imprese agricole riceveranno sui propri conti correnti aiuti per circa 1,4 miliardi di euro, con un anticipo di circa due mesi.
Entro il mese di novembre saranno pagati i restanti beneficiari facenti capo al solo organismo pagatore Agea, altri 70.000 soggetti che riceveranno 100 milioni di aiuti.
Con questa tranche di pagamenti, a chiusura dell’esercizio finanziario 2013-2014, Agea ha erogato premi per circa 4 miliardi di euro (pari ad oltre il 70% dell’ammontare dei premi erogati da tutti gli organismi pagatori), riguardanti, per la maggior parte, gli aiuti per la Domanda Unica, le misure per lo Sviluppo Rurale e il Piano di sostegno al settore vitivinicolo.
L'annuncio del Mipaaf è stato accolto con comprensibile soddisfazione da parte delle organizzazioni agricole: “L’anticipo dei pagamenti Pac a partire dal 16 ottobre, concesso da Bruxelles agli Stati membri - commenta Agrinsieme – rappresenta un’importante iniezione di liquidità per le aziende agricole, in momento particolarmente critico, anche a causa degli effetti dell’embargo russo".
Una vera boccata d'aria soprattutto per quelle aziende che si trovano a fare i conti con l'ondata di malempo che si è abbattuta sul Centro-Nord in questi ultimi giorni e, come ricorda la Coldiretti, devono affrontare i necessari investimenti per iniziare una nuova annata agraria dopo un anno segnato da difficoltà di mercato, climatiche e politico economico generali.
Si distacca dal coro la voce di Confeuro che, pur ricordando l'indubbio piacere degli agricoltori davanti alla notizia, ricorda che "questa operazione va ben distinta da quella che invece servirebbe, e cioè quella di far crescere le risorse per il rilancio del primario".
In particolare, il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso, richiama l'attenzione su interventi necessari nell'ambito dell'accesso al credito, crollato del 15% negli ultimi 3 anni.
"In questo senso il ministro Martina si è impegnato a trasformare la questione in un argomento centrale del Semestre italiano di presidenza - ricorda Tiso - Gli agricoltori attendono, ma ormai conoscono bene la differenza tra le parole e i fatti".
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Fonte: Agronotizie