Giuseppe Politi è stato riconfermato presidente di Ases nel corso dell'assemblea, riunitasi a Venezia, che è stata anche l’occasione per riaffermare i principi cardine che, da più di vent’anni, regolano l’attività dell'Associazione solidarietà e sviluppo che opera principalmente attraverso la gestione di progetti, finanziati sia da enti pubblici che da privati, senza alcun animo lucrativo. Il finanziamento privato giunge ad Ases attraverso la raccolta del 5 per mille che la Cia promuove al suo interno con il sostegno degli uffici territoriali del Caf. Il 90% dei ricavi viene destinato a favore delle comunità rurali delle zone più svantaggiate del mondo, in linea con lo slogan di sempre: “+ agricoltura – fame”.

L’Ases, nel sistema Cia, incarna e dà voce allo spirito solidaristico dei produttori agricoli italiani verso i loro omologhi, assai più svantaggiati, delle zone del mondo più arretrate dal punto di vista economico e sociale. Un impegno che continueremo a portare avanti realizzando sempre più progetti di cooperazione e sviluppo, in linea con lo slogan di sempre ‘+ agricoltura – fame’”. Questo, in sintesi, quel che ha detto il presidente di Ases (Associazione solidarietà e sviluppo), Giuseppe Politi, ringraziando l’assemblea elettiva che lo ha confermato alla guida dell’Ong della Confederazione italiana agricoltori.

L’Assemblea ha quindi designato gli altri otto membri del Cda, partendo dai tre di nomina Cia: sono entrati a far parte del Consiglio di amministrazione di Ases Ivan Bertolini, Mario Maiorana, Maria Giuditta Politi, mentre sono stati confermati Norberto Bellini, Mario Quaresimin, Claudio Beltrame, Franca Anese e Rita Pasquali. Come primo atto, al Cda spetterà nelle prossime settimane la nomina del vicepresidente e di un direttore.
Molto apprezzato dall’Assemblea, che si è tenuta nella sede della Cia di Venezia, l’intervento del presidente della Cia Dino Scanavino. Ciò ha significato che il legame tra Ases e Cia non solo continua, ma, come lui stesso ha affermato, “dovrà avere come obiettivo un ampliamento degli impegni dei coltivatori italiani verso il settore rurale del Sud del mondo”. Scanavino, oltre a indicare i tre membri che, come da Statuto di Ases, l’organizzazione inserisce nel Cda, ha proposto che il presidente Politi continuasse nel suo incarico in Ases.

Norberto Bellini, attuale vicepresidente di Ases, nel sottolineare l’importanza che il contributo del 5 per mille riveste per l’Ong, ha sostenuto che “quella del 5 per mille è una strana forma di donazione: non costa nulla al contribuente, ma lascia inalterata la forte responsabilità che Ases ha di farne buon uso. L’Ases infatti -ha continuato- non chiede somme in beneficienza da trasferire semplicemente nei Paesi in cui opera, ma deve dare risposte alle richieste di giustizia che gli giungono sia da parte dei suoi sostenitori che da parte delle popolazioni del Sud del mondo con le quali coopera”.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sulle attività svolte da Ases nell’ultimo anno: sono stati elencati e descritti i sei progetti in Paraguay, i tre in Mozambico, uno in Costa d’Avorio e due in Italia.