Il prodotto agroalimentare italiano di qualità rappresenta la carta d’identità del nostro Paese e va assolutamente tutelato. Dobbiamo difendere l’immagine dell’Italia, soprattutto sui mercati internazionali, preservando i nostri produttori e le scelte dei consumatori. Per questo stiamo lavorando a un pacchetto di misure per migliorare le azioni di contrasto alla contraffazione e alla pirateria agroalimentare e le inseriremo all’interno del provvedimento ‘Campolibero’".

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando le misure che prevedono, tra l'altro, un inasprimento delle sanzioni per chi commette il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

"Si tratta di una battaglia fondamentale per garantire il vero made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo - spiega Martina - Sul fronte internazionale, inoltre, ribadiamo il massimo impegno per consolidare, in ogni trattativa commerciale dell'Europa verso altri paesi, il divieto di evocazione dei colori, dei riferimenti e dei nomi italiani da parte di altri soggetti”.

Con le nuove norme viene introdotta, in caso di tale reato, la pena accessoria che stabilisce l'interdizione da cinque a dieci anni dall’esercizio dell’attività professionale, nonché l'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per lo stesso periodo.
Viene prevista, inoltre, la pubblicazione della sentenza anche per i reati di contraffazione agroalimentare.
Infine, tra i reati perseguibili dalla Procura distrettuale antimafia, viene introdotto quello relativo alla contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.