Dobbiamo difendere il made in Italy perché solo così possiamo salvaguardare la qualità dei nostri prodotti, le nostre aziende e i posti di lavoro, i diritti dei consumatori e allo stesso tempo il lavoro di tutti gli imprenditori onesti. La lotta contro ogni forma di illegalità che colpisce il comparto deve essere portata avanti senza se e senza ma, perché a farne le spese è tutta l’economia e l’immagine stessa del nostro Paese".

A dirlo è il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, che ha aggiunto: "Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare per tutelare chi consuma i nostri prodotti e chi fatica ogni giorno nel rispetto delle regole. Non possiamo permettere ai furbi di arricchirsi ingannando i cittadini e sulle spalle degli imprenditori onesti”.

De Girolamo ha ricordato che il contrasto alla pirateria e alla contraffazione permette anche di recuperare risorse economiche vitali per il Paese.
Si stima infatti che l’incidenza sul sistema socioeconomico nazionale dell’agropirateria sia pari a un volume di affari stimato per l’Italia in più di 4 miliardi di euro, mentre nel resto del mondo il falso made in Italy è ritenuto pari a circa 60 miliardi di euro, rappresentando più della metà del fatturato alimentare nazionale. I fenomeni di contraffazione dei prodotti agroalimentari, riconducibili anche all’Italian sounding, sottraggono all’Italia una produzione aggiuntiva di oltre 13 miliardi di euro, pari a circa 5,5 miliardi di euro di valore aggiunto.

Il ministro ha ringraziato gli organismi di controllo per il loro lavoro a difesa del made in Italy agroalimentare: l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi (Icqrf), il Corpo Forestale dello Stato e il Nucleo dei Carabinieri delle politiche agricole (Nac).
Solo nel 2012 sono stati effettuati circa 50mila controlli, di cui oltre 5mila nel settore specifico delle Dop, Igp, Stg.

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