Nel corso dell'assemblea è stato inoltre deciso, quanto meno per quest’anno, di non chiedere alcuna modifica alla definizione comunitaria di Brandy. “Alcune aziende spagnole – segnala Bertagni - hanno messo in commercio bevande alcoliche simili al Brandy, vendute negli stessi scaffali, con presentazione quasi sovrapponibile esteticamente, ma che Brandy non sono perché non rispettano nessuna o solo alcune delle condizioni di produzione. Vengono così erose quote importanti ai produttori di acquavite di vino fresca e invecchiata, utilizzando politiche commerciali fraudolente e che ingannano il consumatore”.
“Una delle aziende spagnole produttrici di simil-Brandy – ricorda Bertagni – è stata già oggetto di un’indagine internazionale da noi coordinata come Bertagni Consulting srl, in quanto produttrice di simil-Sambuca. Recentemente in Italia e nel Regno Unito alcune di queste bevande colorate chiamate impropriamente Sambuca sono state sequestrate dal mercato proprio perché ingannevoli nei riguardi del consumatore che, Regolamento 110-2008 alla mano, si attendeva Sambuche trasparenti”.
Bertagni ha poi informato che nel corso dell'Assemblea sono stati trattati anche altri temi strategici per il settore, come il Regolamento sull’Ocm unica "si spera che le distillerie vinicole possano usufruire di sostegni agli investimenti - ha concluso Bertagni-, ma nel frattempo incassiamo positivamente la conferma degli aiuti alle prestazioni viniche e la possibile apertura di distillazioni di crisi, gli utilizzi industriali e quelli fuel dell’alcol vitivinicolo (in Francia c’è un progetto della Scania per autobus alimentati a alcol vinico al 95%)”.
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