"La Regione Marche, con una recente legge svuota, di fatto, l'importante ruolo dei Consorzi di bonifica e rischia di essere un pericoloso precedente che potrebbe portare, anche in altre realtà regionali, a un ridimensionamento delle funzioni e della gestione degli enti consortili".
Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori che mette in evidenza le perplessità e le preoccupazioni per la normativa approvata dalla Giunta Regionale.
Tale provvedimento, secondo la Cia, viola diverse norme e contrasta con quelle di carattere europeo, quali la Direttiva 60/2000 e la 60/2007 per cui i confini idrografici dei bacini devono prescindere da disposizioni di carattere amministrativo. Di conseguenza, la costituzione del Consorzio unico delle Marche contrasta con il principio che la delimitazione dei Consorzi di bonifica deve avvenire sulla base di omogeneità e coerenza idrografica-idraulica e non su base meramente amministrativa-territoriale.

"Il riconoscimento di competenze alle Province - dice la Cia - conferma ancora una volta (già nel 1998 la Regione Marche aveva tentato di ridimensionare il ruolo dei Consorzi) la volontà dell’Amministrazione regionale di svuotare di poteri i Consorzi per attribuirli alla gestione pubblica. Così facendo si ledono i principi dell’autogoverno e dell’autonomia impositiva dei Consorzi, con riflessi sui produttori agricoli.
Il ricorso ai “comprensori”, previsto nella legge regionale di riforma della bonifica delle Marche, è lo strenuo tentativo di mettere in scena una forma di partecipazione democratica e di autogoverno da parte degli agricoltori consorziati che, nei fatti, non c’è".

La Cia ha dunque avviato un'opera di sensibilizzazione presso le istituzioni competenti (Presidenza del Consiglio, ministeri delle Politiche agricole e delle Politiche regionali) per intervenire su un provvedimento attraverso il quale il Consorzio viene considerato un ente strumentale a disposizione delle Province e dei Comuni che “possono” avvalersi della strutture, prescindendo dal fatto che compete ai Consorzi la gestione territoriale di una serie di funzioni che riguardano la bonifica (difesa idraulica, ambientale e sicurezza alimentare tramite l’irrigazione) e con "palese violazione" della natura stessa dell’Istituto del Consorzio dettata, oltretutto, da leggi nazionali e confermata nel Protocollo d’intesa Stato-Regioni del 2008.