Agrinsieme, ribadendo la grossa delusione per la decisione della Commissione europea di arrendersi alle pressioni politiche e di ritirare una misura assolutamente necessaria al settore olivicolo, si augura che Ciolos si ravveda e oggi sostenga la posizione espressa da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori di olio d’oliva come Italia e Spagna.
"E’ assurdo infatti che, a causa di sollecitazioni di alcuni Stati membri, in particolare Olanda e Inghilterra, sia stata interrotta l’approvazione da parte della Commissione al nuovo regolamento comunitario per l’olio d’oliva che - ricorda Agrinsieme - prevede non solo la norma che obbliga all’uso di bottiglie con tappo antirabocco nei locali pubblici, ma anche nuove misure che sostengono qualità, origine e trasparenza in etichetta".
Agrinsieme ribadisce che le modifiche proposte sono necessarie al settore per la lotta alle sofisticazioni, la valorizzazione della qualità e il riconoscimento del prodotto e della sua origine in etichetta.
"Una bottiglia d’olio extravergine su 6 in Italia finisce sui tavoli di trattorie, ristoranti e bar - ricorda Agrinsieme - E' necessario quindi chiarirne la provenienza sia per garantire trasparenza ai consumatori che per tutelare i produttori da falsi e tarocchi”.
"Vogliamo che questa volta l’Europa scelga finalmente di dare voce alle richieste dei Paesi produttori del Mediterraneo - conclude Agrinsieme - sostenendo uno dei comparti più importanti dell’agricoltura europea".
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